Alle province di Ragusa e Agrigento non sarà applicata la revoca della quota latte per il mancato raggiungimento dell’85% di quota prodotta nella campagna 2012/2013.

Di questa notizia se ne parla da tempo, ma adesso la conferma arriva dalla Gazzetta Ufficiale che ha pubblicato il decreto.

La decisione è stata assunta dall’assessore regionale alle risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, dopo le relazioni inviate dai rispettivi ispettorati provinciali per l’agricoltura in merito ai danni subiti per via delle calamità naturali.

Nello specifico le relazioni riguardano i danni causati dal ciclone Athos avvenuto dal 9 al 21 marzo 2013 e ha distrutto gran parte del raccolto.

La regione ha riconosciuto una diminuzione della produzione di foraggio a causa del ciclone e del successivo lungo periodo di siccità che ha, di conseguenza, provocato il calo della produzione, in termini quantitativi, di quote latte.

Tale decisione è stata assunta in ossequio all’articolo 72 del regolamento CE n 1234 /07 che prevede la non applicazione della revoca della quota latte in caso di forza maggiore o in casi debitamente giustificati che compromettono la capacità produttiva dei produttori in questione, riconosciuti dalle autorità competenti.

La normativa riguardo la quota latte è molto complessa ed è sempre stata oggetto di grandi polemiche e inchieste giudiziarie che hanno coinvolto anche la Lega Nord.

In Italia le quote latte sono disciplinate con decreto del ministro per le politiche agricole alimentari e forestali del 7 Novembre 2012. In pratica, alle aziende che producono meno dell’85% della propria quota latte per tre stagioni consecutive, avranno applicata la riduzione della quota latte stessa.