Esiste un isolante termico completamente riciclabile, atossico, dalla lunga vita, ignifugo, resistente alla muffa, capace di assorbire il vapore acqueo, rilasciandolo successivamente, senza peraltro perdere un grammo della propria capacità protettiva?  Un bel sogno direte voi. Invece è realtà, anche se non vi immaginereste nemmeno lontanamente da che cosa è composto questo isolante dalle super caratteristiche.


Si tratta di un'alga e non un'alga qualsiasi, ma della posidonia, che abbonda sui nostri litorali e spesso è considerata una "grana" piuttosto che una risorsa da sfruttare. Tra l'altro una risorsa a costo zero, in quanto l'isolante si ricava dall'alga spiaggiata e non da quella attiva sui fondali.


La posidonia oceanica o "erba di Nettuno", è una pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo, ma in Italia nessuno ha pensato mai di sfruttarla come invece avviene in Nord Europa. 
In Danimarca, sin dall'antichità, le alghe erano fatte essiccare e poi utilizzate per realizzare le abitazioni dei pescatori, mentre in Germania le fibre di posidonia sono già commercializzate e trovano applicazione per l'isolamento dei tetti ed all'interno dei muri; inoltre i ricercatori tedeschi stanno studiando nuove soluzioni affinché la posidonia possa venire impiegata anche sulle facciate delle abitazioni e nei seminterrati.


Sull'isola danese di Læsø, nel mare che divide la Svezia dalla Danimarca, è stata edificata la Modern Seaweed House, applicando la posidonia per la coibentazione termica del tetto e delle pareti del perimetro. Nelle immagini allegate all'articolo potete osservare sia la Modern House, sia alcune costruzioni completamente coperte dalla posidonia, sia ancora, il locale museo in cui l'alga è stata utilizzata per coprire il tetto, come nella migliore tradizione dei pescatori locali.


La produzione di isolante naturale non è semplicissima a livello industriale, anche se supponiamo che le popolazioni costiere danesi del passato non andassero troppo per il sottile.

Bisogna rimuovere la sabbia dalle palline di posidonia, per cui queste vengono messe su un nastro trasportatore che le conduce ad un macchinario da taglio, il quale permette di dividere i grumi ed ottenere fibre lunghe tra 1,5 e 2 cm. Recenti studi effettuati in Germania hanno evidenziato "la grande capacità della posidonia disciolta di isolare gli edifici, mantenendoli caldi in inverno e freschi in estate, poiché l'alga, anche lavorata, ha una capacità di trattenere grandi quantitativi di calore (fino a circa  2502 J/kgK), superiori anche al legno e i suoi derivati".

Inoltre l'Eco-Institute di Colonia ha svolto delle indagini per confermare che si tratta di un materiale atossico e quindi impiegabile in ambienti in cui soggiornano persone soggette ad allergie.