La lontra di mare (nome scientifico Lnhydra lutris) è un mammifero che appartiene alla famiglia dei Mustelidi (fanno parte di questa famiglia anche il visone, il tasso, la puzzola, l'ermellino, il furetto, la martora, lo zibellino, la faina e il ghiottone). Si differenzia dagli altri Mustelidi per la particolare nicchia ecologica che si è ritagliata, ossia l'Ambiente marino ricco di organismi marini e ricci: il sub costiero dai fondali non superiori ai sessanta metri. Rispetto alle altre lontre, la Lnhydra è decisamente più grossa e meno snella.

Può arrivare ad un peso di 45 kg per una lunghezza di 148 cm. A differenza degli altri mammiferi acquatici, la lontra si isola dal freddo non con uno strato di grasso, ma con la folta e pelliccia, in gran parte causa della sua quasi estinzione proprio per la pregiatezza di quest'ultima e per il fatto che rende l'animale molto sensibile all'inquinamento. La pelliccia della lontra funziona da termoregolatore: è capace di trattenere l'aria nel pelo, creando una camera d'aria atta a proteggerla dalle basse temperature. Questo significa che la pelliccia si può sporcare facilmente, assorbire le sostanze tossiche provenienti dagli idrocarburi, come il petrolio, e non riuscire più a svolgere il suo compito.

La lontra è conscia dell'importanza della sua pelliccia: gran parte della sua attività è dedicata alla sua pulitura.

Una volta l'areale della lontra di mare era molto vasto: abbracciava l'arco dell'Oceano Pacifico settentrionale, toccando le coste a nord del Giappone, quelle nord-americane e la bassa California. Purtroppo arrivò l'uomo: nel 1741, l'esploratore Vitus Bering scoprì il mammifero e da allora la lontra è stata soggetta ad una caccia spietata che si protrae fino ad oggi.

Dopo lo sterminio, che è durato incessantemente per tutto il XIX secolo, solo nel 1911 fu siglato un accordo tra USA, Russia Giappone e Gran Bretagna, l'International Fur Seal Tready, volto a proteggere il mammifero dall'estinzione, ma la specie era ormai praticamente quasi scomparsa. I primi tentativi di reintroduzione in aree ormai spopolate dalla caccia spietata e la creazione di un apposito habitat protetto vennero fatti nel 1913, nelle isole Aleutine.

I naturalisti stimano che ad oggi esistano circa cinquantamila lontre di mare, ossia 1/5 della popolazione originaria. Le lontre sono già scomparse dalle coste del nord giapponesi (da Sachalin e Hokkaidō), da quelle dell'Alaska e da quelle medie californiane. Rimangono solo alcuni gruppi isolati nelle isole Kurili e a Kamčatka, nelle Aleutine, e in alcune coste dell'Alaska e della California. Attualmente i gruppi più minacciati sono quelli californiani in quanto vi è un'alta mortalità a causa della pesca. Si stima che circa 100 esemplari all'anno muoiano accidentalmente. Sono considerate dai pescatori una vera sciagura e per questo non si fanno scrupolo di eliminarle, sebbene specie protetta.

I naturalisti però non sono dello stesso avviso: la lontra di mare non è nociva, anzi ha un effetto molto positivo sull'industria marina del Kelp: un'alga gigante, la cui raccolta produce un fatturato di 20 milioni di dollari. La lontra svolge il compito di guardiano delle culture sottomarine, nutrendosi di ricci che costituiscono il primo elemento distruttivo dell'alga.