Sono iniziate a Wellington, in Nuova Zelanda, le analisi sul calamaro gigante pescato a largo dell'Antartico nel dicembre dello scorso anno. È un esemplare femmina (sono presenti le uova al suo interno), pesa circa 450 chili ed è dotato di otto tentacoli lunghi oltre un metro, con una lunghezza complessiva di circa 3,5 metri. Possiede tre cuori, un becco e due grandissimi occhi, i più grandi che esistono nel regno animale, che sono in grado di individuare la luce anche negli abissi più scuri e profondi.

Secondo quanto riferisce Jim Anderton, ministro della pesca della Nuova Zelanda, il calamaro era quasi morto al momento della cattura.

È stata una battuta di pesca straordinaria ed i pescatori meritano un plauso per come sono riusciti ad issare il mollusco sull'imbarcazione, senza danneggiare nessuna delle sue parti. Il calamaro gigante è stato poi consegnato ad un'equipe di scienziati per essere analizzato in laboratorio. È stato poi congelato per otto mesi per preservarlo intatto ed esaminarlo in un secondo momento. Il mostruoso cefalopode sarà fotografato, misurato in ogni sua parte e conservato intatto. Adesso è custodito presso il museo di Te Papa di Wellington. L'ultimo calamaro gigante era stato pescato nel 2007 nelle stesse acque ed è decisamente più grande: oltre 10 metri di lunghezza per 450 chilogrammi.

Di fatti, il calamaro gigante, che appartiene alla famiglia Architeuthidae resta ancora un grande mistero degli abissi, soprattutto perché vive in grandissima profondità.

Questo sorprendente animale è dotato di mantello, come ogni calamaro, otto braccia e due tentacoli più lunghi che presentano ventose circondate da anelli di chitina taglienti e dentellati. I principali predatori dei calamari giganti sono i capodogli e spesso si notano cicatrici sul loro dorso le cicatrici provocate dai grossi tentacoli.

Sull'estremità del mantello sono dotati di piccole pinne per il movimento, che li coordinano anche attraverso la propulsione a getto. La respirazione avviene per mezzo di due grandi branchie all'interno della cavità del mantello e possiedono l'inchiostro, come le seppie ed altri cefalopodi, da utilizzare in caso di difesa dai predatori.

Oltre alla sua straordinaria dimensione e al fascino che ha sempre suscitato in letteratura, ciò che lo rende uno degli esseri viventi più interessanti e intriganti dal punto di vista scientifico è il fatto che il calamaro gigante sia dotato di un cervello complesso ed un sistema nervoso molto articolato.

Il calamaro gigante non è commestibile a causa del suo particolar sistema di galleggiamento. Infatti, a differenza dei comuni pesci, galleggia grazie alla presenza nel suo organismo di una soluzione di cloruro di ammonio, più leggera dell'acqua marina, che lo rende inadeguato all'alimentazione umana.