Anche nel Lazio, oltre che in Campania, si stanno registrando casi di roghi dei rifiuti, la concentrazione maggiore in provincia di Roma e Frosinone. Gli abitanti della zona di Lunghezza a Roma, già nei giorni scorsi, avevano lamentato la presenza di un consistente numero di roghi di rifiuti di diversa natura specie in prossimità del Campo Rom di Lunghezza. Altri casi si sono registrati nel comune di Guidonia e in provincia di Frosinone mentre, il territorio della Provincia di Latina, viene raggiunto dalla scia di roghi proveniente dalla Campania.

Drammatico sicuramente è il caso della Valle del Sacco nel comune di Colleferro (FR), una vera e propria gigantesca discarica a cielo aperto dove i roghi si susseguono continuamente. L'aumento consistente di casi di tumori (un aumento del 40%) ha fatto scattare l'allarme, molte associazioni ambientaliste e movimenti politici si sono mobilitati per chiedere alle istituzioni un immediato intervento su entrambe le regioni per combattere in modo adeguato le eco-mafie ed impedire ulteriori "Terre dei Fuochi" e, chiaramente, bonificare in fretta le esistenti.

"La situazione è allarmante - dichiara Angelo Mortati di Patria Nostra - nel Lazio, come in Campania, si continuano a denunciare discariche e relativi roghi. Un danno incalcolabile all'Ambiente e alla salute degli abitanti di questi territori, senza contare il danno all'agricoltura e all'allevamento a rischio contaminazioni sia per le polveri dei roghi, sia per le infiltrazioni nel terreno scaturite da queste discariche. Il fenomeno, inoltre, non è in diminuzione ma in costante aumento e interessa molti territori della regione. La stessa Roma non è indenne da rischi visto la situazione rifiuti specie nei quartieri periferici dove ci sono zone con grosse quantità di rifiuti presenti in cui si sono registrati già alcuni incendi dolosi.

La colpa è da dividere tra le istituzioni poco attente al problema e alla cattiva educazione ambientale dei cittadini, senza contare gli interessi economici provenienti dai rifiuti da parte della malavita organizzata. Tutto questo sta distruggendo il Paese e uccidendo le persone, bisogna unirsi e lavorare per fermarlo, e a muoversi in primis devono essere Ministero dell'Ambiente, Ministero degli Interni, Regioni, Questure e Comuni con la collaborazione dei cittadini, prima che sia troppo tardi.