Alcune persone vanno in bicicletta invece di andare in macchina per ridurre il proprio "contributo" ai cambiamenti climatici. Altri diminuiscono l'emissione di carbonio mediante l'installazione di pannelli solari sui propri tetti di casa. Ora, una fabbrica di birra di Portland ha un altro suggerimento: bere birra a basso tenore di carbonio. Migration Brewing Company è l'azienda che ha introdotto sul mercato, e da questo mese, la sua nuova birra che riduce della metà le emissioni di carbonio. Si tratta di una variante della birra precedentemente prodotta dall'intenso colore rosso, con la metà le emissioni di carbonio.

E si chiama Little Foot Red.

Per sapere esattamente quante emissioni di carbonio sono generate dalla tradizionale birra rossa, la consulente Molly Hatfield, della Hatfield Sustainability Resources, ha eseguito quel che in gergo si chiama "valutazione del ciclo di vita". Ha quindi fatto coincidere tutte le emissioni di anidride carbonica generate nel corso della vita della birra (come produrre gli ingredienti, la spedizione in fabbrica, la produzione della birra, il confezionamento e la distribuzione ai clienti). Il risultato? La Hatfield ha rilevato che un barilotto di questa birra è in grado di rilasciare 57 chilogrammi di CO2, pari a quella che si produce semplicemente percorrendo 220 km in auto.

Una volta che la Hatfield ha così calcolato l'impronta ecologica della comune birra rossa, insieme all'esperto Mike Branes ha cercato il modo per ridurla. "Ero solo molto sorpresa di quanto le emissioni prodotte da un barile di birra fossero alte", ha dichiarato Branes. "Io naturalmente sapevo che c'era un impatto sull'Ambiente.

Ma non sapevo fino a che punto". Circa l'80 per cento delle emissioni di anidride carbonica proviene, infatti, dalle operazioni che si svolgono nella birreria, in gran parte dall'alto uso di energia. "Produrre birra comporta l'utilizzo di un'enorme quantitativo di acqua, sia per il riscaldamento che per il raffreddamento, oltreché un dispendio in energia elettrica e gas naturale ad alta intensità", spiega la Hatfield.

Per ridurre tali impatti, la fabbrica di birra si è lanciata in un importante cambiamento, grazie all'utilizzo di un orzo biologico locale. È grazie a questo che si è potuta ridurre l'impronta negativa dovuta al trasporto. Lo studio della consulente ha rilevato che un 15 per cento dell'impronta di carbonio della birra è dato dalla crescita e dal trasporto dell'orzo che va nella birra. Alcuni tipi di orzo, infatti, provengono da Paesi lontani e questo richiede un notevole costo di trasporto. Per questo Branes ha accettato di modificare la sua ricetta, passando ad una che richiede esclusivamente orzo biologico locale. Scelta che riduce le emissioni date dalla sua spedizione. La birreria ha anche deciso di non imbottigliare il suo prodotto o di distribuirlo in Paesi troppo lontani in modo tale da eliminare quasi del tutto le emissioni.

Tuttavia, abbassando l'impronta di carbonio della birra non si diminuisce il suo costo. Parlare di cambiamenti climatici e di emissioni di carbonio è davvero difficile. Ad ogni modo, quel che si spera di fare è di sensibilizzare le persone, portandole a riflettere sul fatto che abbassare le emissioni di carbonio di una birra è equiparabile ad altre attività che si svolgono regolarmente.