L'impianto sarà capace di erogare 2 gigawatt di potenza e sarà localizzato precisamente a Bulli Creek dove le giornate di sole sono predominanti durante l'anno e non vi sono coltivazioni né foreste e non è intensamente abitata. Inoltre si trova vicino ad uno snodo importante della rete elettrica australiana dunque la centrale potrà essere agevolmente allacciata. Anche in un paese grande come l'Australia sono pochi i siti che possono dare tutte queste ottime caratteristiche insieme.

Il signor Gemmell è la persona che investirà nell'opera e dichiara: "un rapporto dell'agenzia tedesca Agora Energiewende prevede che l'energia solare sarà la più economica da produrre nel prossimo decennio.

In qualche anno l'energia solare potrà essere competitiva in termini di prezzo con quelle a carbone. Inoltre noi abbiamo ampi spazi, infrastrutture moderne, aree soleggiate tutto l'anno e una rete elettrica che copre tutto il paese. Non è una questione di se questo progetto sarà messo in opera ma di quando. Il governo australiano al momento sta rivedendo la percentuale di produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili. La centrale in progetto darebbe un contributo enorme. Speriamo di non essere il primo paese a diminuire tale obiettivo in un momento in cui diversi altri governi stanno rivedendo la propria percentuale al rialzo".

Il consiglio regionale di Toowoomba ha già approvato il progetto.

L'ultimo passaggio è la stipula del contratto di fornitura di energia elettrica con una compagnia che si occupa della distribuzione al consumatore finale. Successivamente potrà iniziare la costruzione, ovvero probabilmente entro una anno.

Con l'obiettivo di ridimensionare pian piano il problema del riscaldamento globale, questo impianto australiano impedirà l'emissione di grosse quantità di anidride carbonica, ma a questo punto il dibattito si apre sui problemi che una centrale di queste dimensioni può portare.

Come accade in California, i volatili che passano sopra il campo di pannelli spesso rimangono letteralmente bruciati dal calore emanato. Forse sarebbe una soluzione migliore incentivare l'utilizzo domestico e non industriale dei pannelli solari.

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