Terminata da quasi un mese l'estate, quest'anno particolarmente generosa ed eccessivamente calda (anzi, la più calda da quando si eseguono le rilevazioni), sull'Italia sono tornati fenomeni temporaleschi di una certa intensità e la neve sulle alte quote. Ormai stiamo anche imparando a convivere con le cosiddette 'bombe d'acqua', con le quali si indicano piogge particolarmente intense; che buttano giù in poche ore un quantitativo di acqua che prima si verificava perfino in più giorni. Ma a parte gli stravolgimenti climatici, il nostro Paese deve fare i conti anche con il rischio idrogeologico, dovuto ad anni di scellerata cementificazione urbana che ha stuprato letteralmente la morfologia del nostro territorio.

Ed ecco che in autunno il Belpaese fa i conti con fiumi che esondano e frane. Con bilanci di vittime e sfollati inquietanti.

Qualche giorno fa particolarmente colpite sono state Toscana, Campania (con tre vittime) e Puglia. E purtroppo una perturbazione di origine atlantica porterà, nel corso delle prossime ore, una nuova fase di maltempo. Si indicano sette regioni come quelle più a rischio. Vediamo quali.

Le sette regioni particolarmente colpite

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse a partire dal tardo pomeriggio di oggi 19 ottobre, con precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Emilia-Romagna, Umbria e Lazio, in estensione a Campania, Abruzzo, Molise e Puglia.

In particolare, i temporali saranno caratterizzati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Tra le regioni elencate, la Campania è quella che si sta ancora leccando le ferite per i danni subiti nei giorni scorsi. Soprattutto il beneventano, con il Sindaco di Paupisi che ha lanciato un SOS drammatico, criticando anche lo Stato per la scarsa, anzi nulla presenza. Tante persone, sia nel capoluogo di provincia che nei comuni limitrofi, stanno ancora dormendo fuori casa. Per non parlare dei commercianti che hanno perso tutta la propria merce.