L’importante scoperta nella regione Valle d’Aosta avvenne quarantasette anni fa, durante degli scavi edilizi, l’area “megalitica” di Saint-Martin-de-Corléans, oppure come è stata definita “La Stonehenge delle Alpi”, aprirà al pubblico a giugno 2016. Dal momento della scoperta a oggi esperti e istituzioni hanno lavorato su un’area archeologica di circa diecimila metri per riportare alla luce seimila anni di storia.

'Grande pietra'

Il sito narra non solo della storia d’Italia, ma di tutta l’Europa, da alcune testimonianze i reperti più antichi risalgono al 4.200 a.C.; il progetto, partito negli anni ’90 in seguito alle indagini dovute, è stato più volte interrotto, alla fine, con orgoglio della Regione Valle d’Aosta che, a suo tempo, ottenne i diritti del sito e quindi l’intera area, l’area “megalitica” aprirà i battenti nella prima metà di giugno di quest’anno.

Dal greco "Grande pietra" il sito risale all’ “Età del rame”, in circa sei metri di “stratificazione archeologica” sono stati riportati alla luce, presto valorizzati, reperti di valore inestimabile che si potranno ammirare nel museo, dedicato proprio alla “ricerca preistorica e protostorica” che affiancherà il sito.

Crescita per la cultura e l'economia valdostana

Le istituzioni pubbliche della Regione Valle d'Aosta prevedono una significativa crescita: turismo, sviluppo, posti di lavoro e tanto altro. Il sito archeologico, che verrà inaugurato, si trova nella periferia occidentale della città. Intorno all'area, che sarà coperta e divisa in due parti, nasceranno anche bar, ristoranti e un centro di ricerca.

I reperti saranno i protagonisti indiscussi e saranno esposti e preservati, potremo ammirare "simulacri di culto", "pali lignei" e anche "stele antropomorfe"; saranno presenti anche delle sepolture, in quanto nel corso dei secoli il sito era diventato anche luogo di culto funerario. L'area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans conterrà opere e testimonianze che faranno del luogo un centro culturale di importanza internazionale.