Letteralmente la domanda che verrà espressa nella scheda sarà: "volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito da comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale?"

Il Referendum,infatti, chiede che queste piattaforme, una volta scaduta l'attuale concessione, vengano smantellate.

La norma oggetto del Referendum, voluta dal Governo Renzi e introdotta nel dicembre 2015, all'interno della Legge di stabilità, vuole che le piattaformecontinuino l'estrazione del petrolio fino ad esaurimento del pozzo. Alcune regioni (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) si opposero promuovendo un Referendum abrogativo.

Tre cose da sapere

1. L'oggetto del Referendum riguardal'1% del consumonazionale di petrolio e circa il 3% del consumo nazionale di gas;

2. Il guadagno per lo Stato italiano è di poco più di un miliardo di euro all'anno (tra tasse e royalities) il resto, circa il 90%, è ad uso esclusivo delle compagnie petrolifere (i dati dei primi due punti sono reperibili nel sito di Legambiente e del gruppo "ottimisti e razionali contrari al Referendum")

3.

Tra le preoccupazioni principali di chi è a favore del si (oltre alle suddette regioni, le maggiori associazioni ambientaliste: Legambiente, Lifegate, Greenpeace) vi sono:

  • la tecnica utilizzata dalle compagnie petrolifere detta "airgun"ovverosia esplosioni di aria compressa, secondo gli ambientalisti è deleteria per il turismo e le attività di pesca riducendo l'attività anche del 50%
  • la pesante sedimentazione catramosa in fondo ai mari, dovuta alla normale attività estrattiva, con una media di 38 milligrammi per metro cubo il mediterraneo, secondo Greenpeace, è il mare più inquinato al mondo
  • contravviene a quelle posizioni assunte sul clima dalla conferenza di Parigitenutasi nel dicembre 2015 dove si è deciso di tagliare le emissioni e di investire le tecnologie verdi e "decarbonizzare" l'economia confidando sempre più nelle cosiddette energie rinnovabili.