I vigneti istallati in una vertical farm di Manhattan stanno dando buoni frutti. La produzione del prossimo anno sarà di 300 bottiglie. L’uva sarà coltivata in cima ai grattacieli della metropoli.

Devin Shomaker, uno dei fondatori di questo progetto, spiega che “l’idea è quella di riproporre uno spazio urbano in maniera sostenibile”. L’uva è coltivata su una piccola superficie di terra compattata e leggera, molto simile a quella dei vigneti veri. Saranno prodotte più varietà di Merlot, Cabernet Sauvignon e Malbec rosso, quest’ultimo tra i più apprezzati nei ristoranti newyorkesi.

Shomaker e suo fratello, appassionati di vino, ma soprattutto di affari, hanno iniziato a interessarsi a questo progetto diversi anni fa. Molti produttori americani ne parlano in maniera scettica e dubitano che si possano ottenere gli stessi risultati dei vigneti classici, soprattutto in termini di qualità. Molly Davis, vice presidente della E.&J. Gallo Winery, per esempio, critica l’approccio da businessman, “più attenti al marketing che alla qualità dell’uva”. Infatti, per diffondere la notizia ci saranno degli eventi a cui sarebbero stati invitati pochi amanti di vino e troppi esperti di comunicazione. “Le nuove generazioni di vinicoltori sono più interessate alla narrativa del vino che al vino stesso - ha dichiarato Jason Jacobeit, sommelier del ristorante Bâtard – sulla base di una storia si stanno vendendo un sacco di vini mediocri”.

Il progetto è stato finanziato da un coltivatore del Finger Lakes, a nord di New York. I vini prodotti da quest’ultimo sono stati offerti e venduti durante le ultime degustazioni.

Le Vertical Farm sono progetti di coltivazione sostenibile in cima ai grattacieli di New York e di altre grandi metropoli. In futuro si coltiveranno e si immetteranno sul mercato frutta e verdure come la lattuga, i pomodori, i broccoli, fragole.

E l’uva. I progetti di cui si sta molto discutendo negli ultimi anni sembrano futuristici e utopistici, ma si fanno concreti, come in questo caso. Si tratta di spazi in cui la vegetazione tropicale filtrerà l’acqua piovana e irefluida re–immettere nel ciclo dellacoltura cosiddetta idroponica. Ci sono progetti di intere costruzioni adibite alla coltivazione e all’allevamento di animali, sviluppate in altezza, come Dragonfly, dello studio di progettazione belga Vincent Callebaut Architectures, che ospiterà anche uffici e abitazioni, alto 600 metri, in grado di accoglierefino a 28 campi agricoli.