Sarà un altro imprevedibile effetto dello scandalo Dieselgate, ma l'Unione Europea ha deciso di investire con forza nella mobilità elettrica. Una data di riferimento è quella del 2020, quando ogni paese membro dovrà garantire la presenza di colonnine elettriche per la ricarica di automobili nelle aree urbane ed extraurbane. Anche chi si trova quasi fuori dall'Unione Europea, come il Regno Unito, seguirà la pianificazione sulla mobilità elettrica installando 7900 colonnine entro il 2020. Per allora il mercato europeo dell'auto elettrica avrà fatto un grosso passo in avanti rispetto alle 97.687 consegne del 2015, che valgono comunque un incremento del +47,8% sul 2014.

Le previsioni per il 2021 sono di ben 2,3 milioni di auto a trazione elettrica venduti in Europa, e questo per un circolo virtuoso che attiverà case automobilistiche, operatori elettrici e formule commerciali.

L'elvetica Repower per le infrastrutture, l'Unione Europea e la Turchia per l'auto

Gli operatori elettrici saranno fondamentali nel creare la fitta rete di stazioni di ricarica. Ha già pensato a un approccio molto innovativo, inaugurato già dal 2010,Repower: lavorando a fianco delle Pmi, con la formula "Vedo Dentro" l'operatore elvetico non fornisce soltanto energia elettrica e ceck-up energetici completi, ma anche veicoli elettrici alle aziende che ne fanno richiesta. Sta destando un ottimo riscontro anche la Palina Repower: esposta al museo dell'auto di Torino, è una torretta di ricarica in grado di trasmettere anche contenuti multimediali, nonché di valorizzare l'arredo urbano.

La città europea del domani cambierà aspetto grazie anche a Bitta, stazione di ricarica a uso domestico che concorre al premio di design internazionale "Compasso d'Oro". Con queste nuove infrastrutture tecnologiche gli albergatori potranno ad esempio offrire una stazione di ricarica ai clienti, ma anche negozi ed esercizi commerciali saranno finalmente in grado di fornire un host elettrico per bici, scooter e auto elettriche.

Nel frattempo i costruttori di auto lavorano incessantemente alla presentazione di nuovi modelli. Dal 2009 l'elettrica Renault Fluence è prodotta in Turchia, un paese capace ormai di costruire 1,22 milioni di auto l'anno (per fare un paragone, l'Italia si ferma a circa 700.000 vetture). La Turchia sarà, con ogni probabilità, la fabbrica dell'auto elettrica dell'Unione Europea, con Renault e Fca già presenti con alcuni stabilimenti e dunque in vantaggio.

Migliorerà la varietà e l'innovazione dei veicoli elettrici prodotti, e per il 2020 è annunciata perfino una Maserati elettrica che con ogni probabilità verrà costruita in Italia. Nuovi prodotti che spingeranno glioperatori elettrici a proporre inedite filosofie di acquisto e fruizione dei veicoli elettrici, e un esempio significativo viene ancora da Repower con "Garage Veicoli": per le specifiche esigenze di lavoro di un'azienda sono previsti noleggi a lungo termine, copertura assicurativa, assistenza e manutenzione di veicoli elettrici. Grazie ad accordi con ben otto case costruttrici, Garage Veicoli Repower comprende giàcity car, ammiraglie lusso, van e mini bus tutti a trazione elettrica.