Il più grande oleodotto degli Stati Uniti di Americaesplode coinvolgendo ancorauna volta lecondotte della Colonial Pipeline Company.Quello che si perpetra come l'ennesimo disastro nei confronti dell'Ambienteè avvenuto lo scorso 31 ottobre in una zona rurale dello stato di Alabama, al nord della Florida.Le informazioni sono alquanto scarsema dai media localitrapela che l'onda d'urto avrebbe ucciso un operaio e ferito altri cinque. A quanto pare uno scavatore in opera ha perforato per errore una delle pipeline, provocando una fragorosa esplosione.

Solo all'indomani le squadre di soccorso sono riuscite a domare le fiamme che rapidamentehanno distrutto circa 13 ettari.

Arriva l'ordine di evacuare

La tremenda esplosione ha provocato una densa e acrecolonna di fumo nero nell'area conosciuta come Shelby County a sud ovest di Birminghan. La Colonial Pipeline è intervenuta velocemente sospendendo il funzionamento degli impianti in questione per consentire la messa in sicurezza degli operai e delle popolazioni vicine. Non sono ancora disponibili le stime ufficiali sui gravidanni ambientali e sull'inquinamento provocato dall'esplosione e dal incendio.Gli esperti però,hanno ordinato l'immediata evacuazione preventiva di migliaia di abitantinel raggio di tre miglia.

L'incidente del 9 settembre

La società Colonial Pipeline Company non è nuova agli occhi degli esperti ambientali, già chiamati all'opera dopo una contundente fuoriuscita di carburante da una delle condotte che da Houston portano idrocarburi a tutta la costa orientale americana. L'oleodotto gestito dalla società della Georgia è lungo 8.851 chilometri, arriva sino al porto di New York trasportando ogni giorno2,5 milioni di barilitra benzina, gasolio, cherosene e altri pericolosi e altamente infiammabili distillati dipetrolio.

L'incidente di due mesi fa aveva gravemente danneggiato una vasta sezione di oleodotto. La ripresa era prevista per metà novembre dopo la rimozione del bypass creato appositamente acausa di tale perdita.