I grandi vulcani del Messico, il Popocatepetl e il Colima, sono attrazioni turistiche di grande richiamo perché le loro eruzioni, per quanto terrificanti, offrono uno spettacolo unico e grandioso. Per ammirarlo i turisti arrivano da ogni parte del mondo e, qualcuno anche dallo spazio, se è vero che un gran numero di UFO, o presunti tali, vengono avvistati intorno ai crateri.

Le autorità locali, quindi, non hanno motivo di preoccuparsi per l’affluenza turistica ma ne hanno parecchi per l’attività dei focosi giganti. Del Colima, in particolare. È una furia che, non a caso, si trova al quarto posto nella top-ten dei vulcani più pericolosi della Terra.

E con le due ultime performance ha dimostrato, ulteriormente, di meritare quel quarto posto: due violentissime eruzioni nell’arco di tre giorni.

La prima il 20 gennaio, quando alle 22:17, ora locale, ha scatenato l’inferno. Alla paurosa serie di esplosioni iniziali hanno fatto seguito quindici minuti di intensa attività vulcanica e una colonna piroclastica alta due chilometri. La ricaduta delle ceneri ha fatto scattare, con la massima urgenza, il protocollo d’evacuazione per mettere al sicuro le popolazioni di una vasta area circostante.

Nell’eruzione del 23 gennaio, invece, l’esplosione è stata più modesta ma la colonna eruttiva ha raggiunto i quattro chilometri di altezza.

Un evento straordinario ma non un record. Infatti, nel 2005, la colonna eruttiva arrivò a nove chilometri e le bombe piroclastiche a quattro. Le prospettive non sembrano essere migliori per il Popocatepetl che suscita non poche preoccupazioni. Pochi giorni fa, dopo una riunione, la Protezione civile messicana ha ritenuto opportuno rafforzare le misure di sicurezza in vista di eventuali, e molto probabili, eruzioni.

Attualmente, lo stato d’allerta è “arancione” più che giallo. In cifre, due e mezzo su una scala di tre. Infatti, il Cenapred, Centro nazionale per la prevenzione dei disastri, che vigila sul Popocatelpetl, 24 ore su 24, ha lanciato l’allarme già a dicembre 2016: “una cavea di circa tre milioni di metri cubi di magma è tappata da una cupola che sta per cedere”.

I vulcanologi del Cenapred, hanno potuto confermare le loro paure grazie alla collaborazione della polizia messicana. Infatti, il 12 dicembre scorso, in elicottero hanno sorvolato il cratere realizzando anche uno straordinario video che mostra il cono traboccante di magma. Oggi, a distanza di oltre un mese appaiono, quindi, più che giustificate le preoccupazioni della Protezione civile messicana.

La montagna di vapore

Popocatepetl, tradotto della lingua indigena significa “Montagna di vapore”. È noto, oltre che per essere uno dei vulcani più attivi del Messico, e di conseguenza uno dei più preoccupanti, anche per lo strano accostamento agli Ufo. Pare che sia il vulcano più visitato dagli alieni.

Almeno a presumere dal gran numero di avvistamenti, o presunti tali. Una situazione che ha spinto qualcuno a ritenere che all’interno del vulcano vi siano delle basi aliene.

Comunque, per il Popocatepetl, come per il Colima, le centinaia di webcam che li tengono d’occhio, potrebbero spiegare i tanti video relativi a presunti avvistamenti. Naturalmente, la valutazione delle immagini è poi molto soggettiva. Quindi, se per gli ufologi i video brulicano di alieni, per chi non crede in queste cose, i video brulicano di macchie.