Sono ben sette i pianeti scoperti (tre già noti dal 2016) attorno ad una stella, Trappist-1, all'interno della nostra galassia Via Lattea, dei quali sei che distano ad una distanza tale dalla "stella-madre", da consentire una temperatura ideale (compresa tra i 0 e i 100 gradi) per far scorrere dell’acqua liquida. Ovviamente, la possibile presenza di eventuale presenza dell'acqua, è un dato fondamentale e necessario per poter immaginare la vita al di fuori dalla nostra amata Terra.

La grande scoperta

La ricerca che ha portato a questa grande scoperta, è stata coordinata dall'università belga di Liegi, in particolare da Michael Gillon, talentuoso ed affermato astronomo della prestigiosa università belga.

Questa ricerca, poi pubblicata sul "Nature" delinea il più grande sistema planetario mai scoperto con tanti possibili pianeti con caratteristiche molto simili a quelli della terra, con una composizione prevalentemente rocciosa . La stella, chiamata Trappist-1, è distante 39 anni luce.

Alla conferenza stampa, trasmessa in diretta streaming sul sito della NASA, hanno partecipato: Thomas Zurbuchen, associate administrator al Science Mission Directorate della NASA; Michael Gillon, astronomo all’Università di Liegi (Belgio);Sean Carey, manager del NASA Spitzer Science Center alla Caltech di Pasadena, California; Nikole Lewis, astronomo al Space Telescope Science Institute di Baltimora e Sara Seager, professore di scienza planetaria e fisica al Massachusetts Institute of Technology.

Gillon è uno dei prestigiosi scienziati che gestiscono il telescopio spaziale Spitzer, lo strumento ha permesso la scoperta di uno degli esopianeti a noi più vicini, chiamato HD 219134b, che dista "solo" 21 anni luce dalla Terra.

Ovviamente questa può essere una delle più grandi scoperte del nostro secolo. Fin dalla notte dei tempi l'uomo è stato spinto dalla curiosità di conoscere altri pianeti, altre forme di vita, di avere un approccio sempre più diretto nei confronti dello spazio, dell'Universo.