Dopo le rivelazioni della NASA in merito al sistema di esopianeti Trappist, giunge una nuova notizia che sconvolge il panorama dell'esplorazione astronomica. Il Centro americano Harward-Smithsonian, guidato da Jason Dittman, ha individuato un nuovo pianeta gemello della nostra Terra a "soli" 39 anni luce, precisamente nella Costellazione della Balena. Denominato LHS 1140b, come riporta Nature, risulta possedere un diametro 1,4 maggiore della Terra ed una distanza dalla sua stella (LHS 1140) non eccessiva che lo colloca esattamente nella "zona abitabile".

Con una massa 7 volte quella terrestre, potrebbe essere un pianeta notevolmente denso e roccioso con nucleo ferroso. "Si tratta del pianeta estrapolare più emozionante che abbia visto negli ultimi 10 anni" le parole di Dittman, emozionato per l'eccezionale scoperta resa possibile grazia all'utilizzo dei telescopi MEarth-South di Cerro Tololo in Cile. Individuati i primi indizi, ossia la diminuzione della luminosità della nana rossa 1140 durante il suo transito, il sistema HARPS (High Accurancy Radial Velocity Planet Searcher) ha compiuto le ricerche determinati per la conferma dell'esistenza del pianeta.

Gli astronomi stimano un'età del pianeta pari a 5 miliardi di anni ed una elevata probabilità di presenza di acqua in stato liquido per via della vicina alla sua nana bianca, benché meno calda rispetto al Sole.

Le condizioni rilevate appaiono le migliori per ipotizzare la presenza di composti organici in grado di generare la vita.

Per dare evidenza di ciò, il passo successivo è rappresentato dall'osservazione della quantità di radiazione subita dalla sua stella LHS 1140, rilevabile attraverso il telescopio Hubble NASA/ESA.

Dopo gli annunci di Proxima b (4,2 anni luce), Kepler-438 b (472 anni luce) e Trappist 1 (39 anni luce), questi sono gli anni ruggenti per le scoperte in merito agli esopianeti, con scoperte sempre più affascinanti.

Sempre più vicini al valore 1 dell'Earth Similarity Index, indice di similarità terrestre, i nuovi esopianeti offrono notevoli riflessioni ed indicazioni in merito alle caratteristiche della zona abitabile in cui puntare gli "occhi" dei nostri strumenti avanzati. Le future collaborazioni tra le agenzie mondiali e l'utilizzo di telescopi condivisi, potranno evidenziare sempre maggiori risultati in linea con l'esplorazione spaziale in cerca della "prova" di vita extraterrestre.