Marine litter assessment in the Adriatic and Ionian Seas è il nome del primo studio sulla spazzatura presente nei nostri mari. L'esito di questa ricerca, realizzata da nove enti di ricerca e sette Stati, tra cui l'Italia e altri stati dell'Est Europa che si affacciano sull'Adriatico, ha fornito dati realmente preoccupanti. Il tutto si potrebbe riassumere con una frase: ogni due passi sulla spiaggia, si incontra un rifiuto; pezzi di vetro, contenitori, sigarette e soprattutto plastica, presente almeno per il 91% tra i granuli di sabbia analizzati (70 mila i campioni prelevati che corrispondono a 18 chilometri di costa).

Plastica e cotton fioc

Oltre alle spiagge, sono state analizzate anche le acque in superficie e il fondo del mare. Anche qui i numeri sono altissimi: in ogni chilometro quadrato di acqua galleggiano 322 rifiuti, la maggior parte di plastica. Anche se a meravigliare è l'enorme quantità di cotton fioc, probabilmente portati dai fiumi o dagli scarichi delle navi.

Questo problema non interessa solo il Mar Adriatico, ma anche il Mari Ionio e soprattutto il Mediterraneo che risente del fatto di essere un mare chiuso con una costa molto popolata. Anche il Golfo di Venezia desta molta preoccupazione, essendo stato definito come uno dei luoghi più inquinati, sia sulla superficie del mare che sul fondale, penalizzato dal fatto di essere molto vicino ai centri urbani.

Rischi da non sottovalutare

L'invasione di plastica nei nostri mari è un rischio concreto per tutti gli esseri marini: pesci e tartarughe corrono il pericolo di rimanere soffocati dai pezzi di plastica più grossi, o addirittura di rimanere feriti mentre cercano di liberarsi. I micro pezzi di plastica invece vengono spesso inghiottiti dai molluschi o dai crostacei.

L'indigestione di plastica riguarda anche chi si nutre di pesci, come gli uccelli e ovviamente anche gli uomini. Non si sa ancora quali siano i rischi per la nostra salute, ma sicuramente siamo a rischio ogni volta che mangiamo tonno, sgombro, cozze e pesce spada e gli studiosi segnalano che i nostri piatti sono sempre più tossici a causa delle sostanze chimiche presenti nei frammenti di plastica che provengono dalle specie marine.

Il risultato di questo studio, unito alle parole preoccupate del ministro dell'Ambiente, Galletti, che parla della spazzatura marina come di una delle principali minacce all'ecosistema, dovrebbe spingere ognuno di noi a voler trovare una soluzione efficace e veloce prima che sia troppo tardi. L'inquinamento dei mari è un problema che non si può più ignorare perché può seriamente causare danni irreversibili alla salute, alle bellezze naturali del nostro paese, compromettendo anche l'economia turistica.