Una scoperta sensazionale è stata fatta da alcuni studiosi, che hanno individuato ninetementeno che un sistema stellare molto simile al nostro e relativamente vicino alla Terra, che potrebbe spiegare come è iniziata la vita anche sul nostro pianeta. Il sistema stellare è distante 10 anni luce dalla costellazione Eradinus, gravitando intorno ad una stella che si chiama Epsilon Eridani. Ma andiamo a vedere insieme i dettagli della scoperta.

Sistemi stellari

Ci si può chiedere perché questa scoperta sia così imporante? La risposta è perché questa ricerca potrebbe fornire agli scienziati una quantità enorme di informazioni su come sarebbe nato anche il nostro Sistema Solare e la vita sul nostro pianeta.

Inoltre ci è molto utile scoprire altre zone dell'universo simili alla nostra, dopo gli avvertimenti sulla fine del mondo di Stephen Hawking. Anche se la stella Epsilon Eridani è molto simile al nostro Sole, è anche molto più giovane poiché, ha solo 800 milioni di anni.

L'astronomo Massimo Marengo, uno degli autori dello studio, ha dichiarato che questo sistema stellare è attualmente sottoposto agli stessi processi cataclismici avvenuti nel nostro sistema solare nella sua giovinezza, quando, ad esempio, sulla Luna si formarono la maggior parte de crateri, o la Terra acquisiva l'acqua nei suoi oceani e si fissavano così le condizioni favorevoli a svillupare la vita sul pianeta.

La NASA e il nuovo sistema

Gli studiosi hanno poi usato i dati raccolti dall'osservatorio Stratospheric della NASA per l'astronomia infrarossa, e hanno scoperto che la stella è circondata da due strutture, una formata da un disco interno e una esterna formata da polvere planetaria e asteroidi. Le due strutture probabilmente sarebbero state causate dallo stesso pianeta che iniziava a formarsi.

Gli studiosi hanno anche scoperto che esiste un vuoto tra le due strutture creato dai pianeti stessi, ma ancora non sono riusciti ad individuarlo. Marengo ha inoltre affermato che potrebbe anche non esserci nulla e per avere la conferma di tutto ciò ci sarà bisogno dell'utilizzo di strumentazioni di nuova generazione, come il telescopio spaziale James Webb della NASA, il cui lancio è previsto nell'ottobre 2018.

Fine ultimo della ricerca è quello di comprendere la vera struttura del disco di Epsilon Eridani e le sue interazioni con i pianeti che probabilmente sono ubicati all'interno del suo sistema. Come sempre quando si tratta di queste eccezionali scoperte, non ci resta che aspettare le nuove notizie che arriveranno dagli studiosi. In attesa di altre notizie non ci resta che seguire il viaggio della sonda Cassini, che attualmente ha captato il suono di Staurno.