I dati ufficiali sono pronti e sono allarmanti: sarebbero 130 mila i soggetti a rischio nella regione Veneto per essere stati esposti ad acqua non sicura per la salute umana.

I dati sono stati ottenuti tramite Greenpeace dalle analisi di alcune Asl venete ed hanno riscontrato un'elevata presenza di Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che causano danni al sistema immunitario, al feto e predispongono al cancro. Il numero degli individui esposti è stimato in base ai valori limite statunitensi, che sono di 70 nanogrammi per litro, mentre aumenta fino a 200 mila se i valori vengono rapportati ai limiti di sicurezza vigenti in Svezia, che sono notevolmente inferiori.

I veneti hanno sicuramente usato, se non bevuto, acqua con livelli di Pfas superiori alla soglia di sicurezza, durante tutto lo scorso anno. E' da tempo che Greenpeace indaga sui contaminanti perfluoroalchilici, riscontrandoli in oggetti e materiali d'uso quotidiano come le pentole antiaderenti, la carta da forno, i materiali Goretex, i colliri e gli inalatori ed ora anche nel'acqua potabile. La Regione Veneto ha adottato livelli di sicurezza molto più alti di quelli statunitensi e svedesi ed il responsabile della Campagna antinquinamento di Greenpeace, Giuseppe Ungherese, chiede il motivo di questa discrepanza di parametri. I cittadini veneti non sono sicuramente più tolleranti ai Pfas rispetto al resto del mondo e per questo Greenpeace ha richiesto un’istanza pubblica per accedere agli atti della Regione Veneto in merito ai dati dei 90 comuni interessati.

Greenpeace sta cercando i dati registrati delle concentrazioni di Pfas nelle acque venete. sicura del fatto che superino la norma e che debbano essere dichiarate non potabili, o addirittura sia necessario sospenderne l'erogazione.

L'enorme differenza dei valori limite

Negli Stati Uniti una concentrazione maggiore di 70 nanogrammi per litro di Pfoa,o acido Perfluoroottanoico, e di Pfos, Perfluorottansulfonato, determina la non potabilità e anche in Svezia si adotta un valore limite simile, 90 nanogrammi per litro,oltre al quale l'acqua viene ritenuta non sicura per la salute.

I valori veneti invece superano di gran lunga queste soglie: per il Pfoa, potenzialmente cancerogeno per l’uomo, si può arrivare addirittura fino a 500 nanogrammi per litro nell’acqua potabile. Greenpeace ha chiesto a gran voce alla Regione Veneto di abbassare quanto prima i parametri limite di Pfas nell’acqua per allinearli con i valori più bassi degli altri Stati.