Pochi giorni fa Legambiente ha presentato i risultati del monitoraggio di Goletta Verde riguardanti le coste calabresi e il risultato, purtroppo, presenta forti criticità. Su 24 punti monitorati dall'equipe di Goletta verde 9 sono risultati inquinati, con valori di cariche batteriche sopra la norma, a volte anche del doppio del limite imposto dalla legge. Queste notizie dovrebbero sollevare l'indignazione in una regione, quella calabrese, che ha chilometri di costa bellissimi, ma che vengono rovinati anche dai problemi derivanti dalla mancata depurazione.

Problemi che non sono di certo recenti, basti pensare che alcuni dei punti monitorati da Goletta Verde risultano inquinati da più anni, alcuni addirittura da 8 anni. La risoluzione dei problemi legati alla cattiva depurazione dovrebbe essere una delle priorità della politica calabrese ma, purtroppo, visto l'andazzo non sembra essere così.

Va detto che il monitoraggio effettuato da Goletta Verde riguarda punti nei quali le probabilità di Inquinamento sono maggiori, quali foci dei fiumi, torrenti e canali; punti dove a causa dell'insufficiente depurazione delle acque urbane che attraversano i corsi d'acqua il rischio di contaminazione batterica è alto. Nonostante il rischio nei punti monitorati sia alto, molte di queste aree sono altamente frequentate da bagnanti, quindi al rischio per l'ambiente si aggiunge il rischio per la salute umana; e qui si collega un'altra delle critiche mosse da Legambiente, ovvero la mancanza d'informazione nei confronti dei bagnanti.

Sebbene vi sia un obbligo vigente per i comuni di apporre una cartellonistica con i dati relativi alla qualità delle acque, in nessuno dei punti monitorati da Goletta Verde è stata riscontrata la presenza di pannelli informativi così come mancano quelli relativi al divieto di balneazione.

Le criticità che emergono dal rapporto di Goletta Verde sono limitate a un numero di campionamenti limitato, ma pur non volendo far apparire la situazione del mare calabrese peggiore di quella che è realmente, a confermare una situazione critica vi sono le varie segnalazioni che arrivano da cittadini di diverse località marittime così come la procedura d'infrazione aperta dall'UE nei confronti dell'Italia relativamente al trattamento delle acque reflue e che mette sotto accusa ben 129 agglomerati calabresi, ovvero il 15% del totale a livello nazionale.