L'agenzia di stampa Xinhua fa sapere che il governo di Pechino sta studiando un piano per evitare, in un prossimo futuro, la produzione e la conseguente commercializzazione di auto a combustibili fossili. Un piano, un programma da attuare necessariamente per salvaguardare l'ambiente in primis e, in secondo luogo, per espandere maggiormente il settore delle auto elettriche, considerata un'industria strategica per il futuro.

Auto intelligenti

L'industria globale, e dunque non solo cinese, mira alla creazione di auto sempre più pulite, intelligenti ed elettriche. Una tale premessa induce il viceministro dell'Industria, Xin Guobin, a dichiarare pubblicamente, durante un forum incentrato - appunto - sullo sviluppo dell'industria automobilistica, le ricerche effettuate per rendere possibile nella pratica un così "nobile" progetto (almeno da un punto di vista ambientale): vietare la produzione di auto alimentate con energie tradizionali.

Il piano, secondo quanto enuncia la Reuters, è di produrre l'8% dei veicoli ibridi nel 2018, il 10% nel 2019 e arrivare al 12% nel 2020. La Cina, il più grande produttore di automobili, ha già venduto oltre mezzo milione di auto ibride ed elettriche lo scorso anno. Al passo, dunque, con le medesime ambizioni e i medesimi traguardi sognati dalla Gran Bretagna e dalla Francia: eliminare completamente e definitivamente dal mercato le auto a combustibili fossili (diesel e a benzina) entro il 2040.

Gli obiettivi

La finalità di produrre veicoli elettrici è tanto semplice quanto pura e genuina: tutelare l'ambiente facendo fronte all'allarmante cambiamento climatico che desta sempre più preoccupazioni non solo fra scienziati e studiosi.

Un secondo motivo, per il quale la produzione di auto "pulite" deve essere ora incoraggiata in teoria e poi sviluppata in pratica, è connesso a ovvie ragioni economiche: il settore dei veicoli ibridi - appunto l'industria del futuro - è destinata ad arricchire le concessionarie, ad ottimizzarne i profitti e trarne, perciò, il massimo vantaggio.

Per far sì che il tutto avvenga nel modo più legale possibile e affinché non ci siano abusi da parte di nessuno, il governo cinese che ha dato la sua disponibilità di finanziamento per le proprie aziende, dichiara altresì che i fondi saranno "rilasciati" gradualmente in maniera ridotta provvedendo, contemporaneamente, al potenziamento degli strumenti creditizi delle industrie.