In Costarica, da un terreno morto è nata una foresta grazie agli scarti delle arance. Dopo sedici anni, Timothy e Jonathan, due ricercatori dell'Università di Princeton, sono ritornati presso l'Area de Consevatiòn Guanacaste (AGC) dove ricordavano di aver lasciato un deserto: il miracolo è stato trovarci una rigogliosa foresta. Grazie a tonnellate di bucce d'arance abbandonate da un'azienda condannata dalla Corte Suprema del Costa Rica per il suo smaltimento illegale, quella zona, a suo tempo deserta e priva di vegetazione, con terreni aridi e secchi, oggi è divenuta emblema di rinascita grazie alla forza della natura.

Il racconto

Timothy Treuer e Jonathan Choi sono due biologi che ci hanno raccontato la bizzarra vicenda delle bucce miracolose. L'azienda Del Oro, che per creare premute d'arancia ne utilizza solo il succo gettandone il resto, stava lavorando in un'area protetta del Costa Rica, al confine con il parco nazionale delle Guanacaste, e ovviamente doveva liberarsi di un'enorme quantità di scarto, tra polpe e bucce d'arancia.

Così, Daniel Janzen e Winnie Hallwachs, due ecologisti dell'Università della Pennsylvania e consulenti dell'Area de Conservation Guanacaste in Costarica, pensarono di proporre una soluzione al problema dello smaltimento dell'azienda Del Oro, ed ebbero un'intuizione, cercando di promuovere il programma di recupero che dal 1996 si avviava in quelle zone: se quest'ultima avesse ceduto una parte dei suoi terreni all'area di conservazione del parco, l'azienda avrebbe potuto servirsi di un'area degradata all'interno del parco stesso per i suoi scarichi e quegli scarti in compenso sarebbero divenuti concime.

Per un anno tutto andò liscio, ma la TicoFruit, azienda rivale della Del Oro, avendo saputo degli scarti che potevano inquinare gravemente quell'area, decise di bloccare l'azione portando la Del Oro in tribunale. La Corte Suprema del Costa Rica, al termine della causa, la diede vinta ai rivali, e la Del Oro fu costretta ad abbandonare quell'area.

La scoperta

Soltanto nel 2014 Timothy Treuer, studente presso l'Università di Princeton, decide di contattare i due ricercatori Janzen e Hallwachs per fare di quell'angolo di foresta di bucce d'arancia il suo argomento di tesi. Ci sono voluti ben due viaggi per capire con grande stupore che l'area deserta descrittagli risalente a sedici anni prima, era adesso così ricoperta di alberi e foresta che non si riusciva a vedere nemmeno l'insegna che segnalava il sito.

L'area non concimata a differenza dell'area oggi divenuta foresta delle bucce d'arance, è così differente da apparire parte di un ecosistema diverso.

Lo studio

Secondo lo studio dei ricercatori dell'Università di Princeton, quel terreno aveva avuto in sedici anni un aumento del 176% di biomassa. La natura aveva agito da sola, regalando arbusti ed alberi rigogliosi a costo zero, e fungendo da vittoria per tutti. In questo modo, secondo Choi, si può aiutare a ricreare una foresta persa in un modo naturale ed economico.