L'estate, anche per quest'anno, sta lentamente volgendo al termine cedendo il passo all'autunno e, con esso, al periodo degli amori di uno degli ungulati più belli presenti sulla nostra penisola: da metà settembre avrà inizio, infatti, la stagione riproduttiva del cervo rosso (Cervus elaphus).

Bramito e Lotte per Amore

Tra settembre e ottobre, le femmine di cervo iniziano a riunirsi in gruppi numerosi, creando dei veri e propri harem che verranno controllati da un unico maschio. Ma come fanno i maschi ad assumere il totale controllo di un gruppetto di femmine in estro?

Passeggiando per i boschi in questo periodo dell'anno, vi sarà certamente capitato di ascoltare il richiamo dei cervi maschi: il bramito.

Durante la stagione riproduttiva, i maschi adulti di questa specie si sfidano a distanza grazie a questa del tutto particolare emissione vocale (che potete ascoltare nel video qui di seguito):

Il bramito permette ai cervi di riconoscersi e valutare la prestanza fisica degli altri contendenti: il numero di bramiti emessi nell'unità di tempo è associato, infatti, alla taglia corporea dell'animale. Se due maschi sono simili per dimensioni e riescono a produrre quindi un ugual numero di bramiti, non resta che incontrarsi e decidere chi è il migliore in altro modo.

Si ha, dunque, il passaggio ai segnali visivi di dominanza, per esempio la parallel walk (passeggiata in parallelo) che vede i due contendenti camminare nella stessa direzione a qualche metro di distanza l'uno dall'altro, arricciando spesso il labbro superiore per mostrare ritualmente i canini.

Se neppure questa dimostrazione a distanza va a buon fine, non resta che scontrarsi corpo a corpo, o meglio, palco a palco, per stabilire una gerarchia.

Questi scontri sono molto violenti e possono causare ferite gravi e addirittura portare alla morte di uno dei due maschi coinvolti nella contesa.

A quando il lieto evento?

La gestazione del cervo ha una durata di circa 8 mesi, al termine dei quali la femmina si allontana dal branco per dare alla luce il cerbiatto. Le nascite si concentrano alla fine della primavera, tra maggio e giugno e i piccoli rimangono nascosti nella vegetazione per i primi 7-10 giorni fino a che non saranno in grado di seguire la madre.

Non resta che andare nel bosco!

Ogni anno gli enti parco, i naturalisti o le associazioni, organizzano escursioni guidate, nei boschi, per ascoltare il bramito di quest'ungulato, un'esperienza che non può che essere emozionante. E per i più fortunati sarà anche possibile scorgere i cervi in natura, osservarli e ammirarli, motivo per cui vi consigliamo di armarvi di binocolo e macchina fotografica prima della vostra escursione, ricordandovi, sempre e comunque, di non disturbarli.

Il cervo rosso in Italia

Le popolazioni di cervo italiane si sono rafforzate grazie a una ricolonizzazione spontanea iniziata intorno agli anni '50 del secolo scorso, a partire da Austria, Svizzera e Slovenia. Al 2016, si stimava la presenza di circa 68.000 capi in Italia, distribuiti omogeneamente sulle Alpi e in alcune zone dell'Appennino.

Lo status del cervo è in costante miglioramento grazie alla riduzione delle attività agro-silvo-pastorali e al contenimento, in alcune zone, delle popolazioni di daini.

La gestione della specie avviene tramite caccia di selezione, sulla base della Legge Quadro n°157 del 1992. Nonostante ciò, in alcune zone sono sorte delle problematiche legate all'attività venatoria a causa dell'interesse di molti cacciatori per i trofei dei maschi adulti; in altre, invece, i cervi hanno causato danni al patrimonio boschivo e all'agricoltura, al punto da richiedere alle autorità l'istituzione di campagne di abbattimento selettivo.