Spesso l’Italia fa notizia per l’alto inquinamento dell’aria, per la siccità diffusa, per i cambiamenti climatici, eppure la nostra nazione si classifica ai primi posti in Europa nei settori della green-economy e dell'economia circolare. Proprio in questi giorni, infatti, si sta svolgendo a Rimini Ecomondo, la fiera internazionale che unisce l’Ambiente e l’Economia. Tante sono le novità e gli sviluppi a sfondo ambientale di cui si sta parlando, tante le idee e le innovazioni volte a creare uno sviluppo costante nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e delle risorse.

Non solo idee ma anche progetti e prodotti concreti vengono presentati ogni giorno da aziende e consorzi sempre più sensibili nei confronti dell’ambiente: un veicolo in particolare, ha catturato l'attenzione del pubblico.

Inquinamento in città

Il problema dell’inquinamento nelle nostre città è concreto e reale e il traffico urbano è senz’altro una delle principali fonti di sostanze inquinanti. Le polveri sottili, in particolare, rappresentano la preoccupazione più grande: il noto PM10 supera ormai sempre più spesso le soglie massime di concentrazione indicate dalle normative e la situazione non è certamente diversa per il PM2,5. Complice l’assenza di pioggia di questi mesi, sono stati imposti limiti per la circolazione in città creando disagi e scomodità a molti cittadini, senza ottenere alcun risultato.

Urge dunque trovare delle soluzioni concrete per risolvere, o almeno mitigare, un simile problema.

E forse qualcuno ha già avuto un'idea davvero straordinaria. Qualche anno fa, l’ingegnere francese Cyril Guy Nègre ha ideato un veicolo chiamato AirPod che permette di percorrere oltre 100 km con un euro e soprattutto ad emissioni zero!

È davvero possibile?

AirPod: un'auto ad aria compressa ad Ecomondo

Ad Ecomondo è stata presentata una nuova versione di AirPod, il nuovo veicolo con un motore reversibile ad aria compressa che sarà disponibile sul mercato dalla primavera 2018.

Ha un’autonomia di oltre 100 km e può raggiungere una velocità massima di 80 km/h. Il meccanismo è davvero semplice: quando l’aria compressa fuoriesce dal contenitore ad alta pressione, lo spostamento muove un pistone o una turbina collegati ad un albero motore.

Si ricarica tramite compressore, o in apposite stazioni di servizio, utilizzando circa 18 kilowatt (per ricaricare le bombole la ventola che normalmente fa girare le ruote grazie all’alta pressione dell’aria, gira in direzione opposta grazie all’energia elettrica pompando aria compressa nei contenitori appositi) a un prezzo quindi, davvero irrisorio.

Un’auto senz’altro comoda per girare in città senza impattare negativamente sull’ambiente.

Le auto ad aria compresse sono “pulite” anche nel loro processo di produzione: non sono solo a emissioni zero, ma anche durante la produzione richiedono poca energia. La Motor Development International (MDI) cui fa capo la produzione del veicolo ha previsto la fondazione di fabbriche in tutta Europa per la produzione dei modelli in modo da non dover trasportare il prodotto finito che sarà acquistabile direttamente in loco dai clienti, abbattendo in questo modo anche le emissioni legate al trasporto.

Contando, inoltre, il fatto che queste auto sono costituite da pochissimi pezzi, hanno dunque una manutenzione semplicissima, l’olio motore non va mai cambiato e non hanno un circuito dell’acqua, la convenienza per i conducenti e per l’ambiente è davvero tangibile.

Per comprimere l’aria serve energia

Certamente per comprimere l’aria occorre energia. Anzi, il processo di compressione potrebbe richiedere anche più energia rispetto a quanta ne servirebbe per ricaricare una batteria per auto elettriche.

Il vero guadagno emerge però da un’analisi a lungo termine: le batterie di un’auto elettrica dopo pochi anni devono necessariamente essere sostituite mentre un’unica bombola di aria compressa riesce a fare circa 20.000 cicli di carica, permettendo quindi di percorrere fino a 2 milioni di km.

Nuove idee per un futuro sostenibile

Un’idea semplice quella di AutoPad eppure davvero efficacie. È proprio questo che serve per poter creare un mondo più sostenibile, continuando a crescere passo dopo passo, impattando sempre meno sull’ambiente. Ogni nuova invenzione non deve essere considerata come un punto d’arrivo, ma come uno stimolante trampolino di lancio per sviluppare nuove idee che permettano di costruire un futuro eco-sostenibile.