Ancora una volta siamo costretti a denunciare una condizione di degrado urbano a Lecce, a pochi metri dal centro urbano e in una zona di importante interesse storico. Precisamente ci siamo recati, a seguito di segnalazioni, in Via J. Della Quercia, traversa e parallela della più nota Via Vecchia S. Cesario. A pochi metri da un'antica masseria semi diroccata ed in pessime condizioni strutturali, sorge un'antichissima torre colombaia tra le più belle e conservate del Salento, forse ancora per poco e per colpa del menefreghismo di chi su questi beni dovrebbe sorvegliare.

Ci siamo trovati a percorrere una strada stretta, dissestata, sporca. La campagna adiacente, nella quale si ergono la torre e la masseria, giace in stato pietoso di incuria. La carreggiata e delimitata dai rovi che evadono dai campi abbandonati, tutto intorno si notano buste, spazzatura, cartacce, materassi, indumenti, escrementi di cani e gatti, depositi di materiale di risulta petroso.

Un degrado che Lecce non merita

Più volte abbiamo è stata denunciata la pericolosità di questa terribile situazione che, in una città turistica come Lecce, colpisce chiunque come un pugno in pieno volto, mostrando la parte peggiore di un sistema che accoglie il turista con calore e cortesia, ma che forse troppo spesso dimentica il cittadino stazionario.

Topi, serpenti, tarantole, cani randagi, questi gli ospiti abituali di una zona cittadina strategicamente importantissima, che dovrebbe essere riqualificata nel più breve tempo possibile. Le istituzioni locali dovrebbero forse visitare il luogo e costatare che non basta dare una "ripulita politica" al sito, occorrerebbe investire tempo e risorse, progettare un parco che unisca il rispetto dell'ambiente a quello del bene storico.

L'aria si presterebbe ad essere trasformata in un giardino stupendo, che potrebbe realmente ridare prestigio ad un rione: "Ariasana" che di sano ha solo il nome, poiché ogni anno l'erba cresce e si incendia, dando origine a pericolosi roghi che invadono le carreggiate, lambiscono le vicine abitazioni, rendono l'aria irrespirabile.

Nel 2017, quasi 2018, riteniamo che l'unico motivo che blocca un'eventuale intervento istituzionale a tutela della salute dei residenti e dell'ambiente, sia il menefreghismo, la mancanza di interesse per un luogo che forse non è centrale, ma che dal centro dista appena dieci minuti ed è a pochi metri dalla Stazione Ferroviaria e dall'Ospedale Vito Fazzi.