L'inizio del 2018 nel segno della "Superluna". Il satellite naturale saluterà il nuovo anno raggiungendo la minima distanza dalla Terra. Precisamente alle ore 22,56 del primo gennaio. Si tratta del cosiddetto Perigeo, il punto più vicino al nostro pianeta. Poco dopo la Luna attraverserà la fase piena, apparendo più luminosa e più grande del consueto. Secondo gli esperti, quella prevista il primo giorno dell'anno sarebbe la seconda di una serie di tre "Superlune" consecutive, dopo il 3 dicembre scorso. Ultima in calendario il 31 gennaio, che "regalerà anche un’eclissi totale di Luna", spiega il responsabile scientifico del Virtual telescope project, Gianluca Masi, sul sito virtualtelescope.net.

L'astrofisico. aggiunge che la stessa eclissi sarà "purtroppo invisibile dall'Italia". Tornando alla "Superluna" del primo gennaio, Masi evidenzia che sarà "la più vicina", circa mille chilometri più vicina rispetto a quella del 3 dicembre. Sarà "la più grande del 2018". Relativamente alle dimensioni della "Superluna", sarà circa il 7 per cento più ampia della media. Un evento che si preannuncia straordinario e affascinante per molti aspetti.

La diretta

Il primo gennaio la Luna si troverà a circa 356 mila chilometri dalla Terra. Mediamente la distanza non è inferiore ai 384 mila. La differenza, di circa 28 mila chilometri, sarà tutt'altro che trascurabile in termini numerici, ma non sarà facile cogliere né questa né quella sul piano della luminosità, secondo gli "addetti ai lavori".

Almeno per gli osservatori occasionali, dunque, si renderà necessario il ricorso a strumenti adeguati per foto e video. Intanto, si apprende che il Virtual telescope riprenderà la "Superluna" dalle ore 17 del giorno di Capodanno, sull'orizzonte di Roma, proponendo la visione in diretta sul sito web. Si prevede già una notevole condivisione attraverso i social network.

Il 'mese siderale'

La Luna, unico satellite naturale della Terra, è così vicina da essere osservabile a occhio nudo. La sua rotazione è definita "sincrona", perché rivolge sempre la stessa faccia al nostro Pianeta. La sua formazione risalirebbe a oltre 4 milioni di anni fa. I crateri lunari occupano la maggior parte della superficie e sono di diverso genere.

La Luna completa la sua orbita intorno alla Terra in circa 27,32 giorni. Tale arco di tempo è denominato "mese siderale". L'attrazione gravitazionale che esercita sulla Terra è la causa principale delle maree. Se la Luna si frappone tra la Terra e il Sole, caso osservato più volte, viene proiettato un cono d'ombra sulla Terra detto eclissi solare. Un fenomeno non meno interessante si ha quando la Terra proietta la sua ombra sulla Luna: l'asse nodale dell'orbita lunare coincide con la direzione Terra-Sole al plenilunio. Si ha, in tal caso, l'eclissi lunare. Può capitare di vedere la Luna con un colore rossastro, nel momento in cui sorge. Ciò avviene poiché la sua luce, proveniente dal Sole e reindirizzata sulla Terra, attraversa uno strato atmosferico più ampio rispetto a quello che trova nel momento in cui è più alta nel cielo.

La Luna non possiede quella che può definirsi un'atmosfera.

Il 'Programma Apollo'

Quando si parla della Luna non si può non fare riferimento al "Programma Apollo", l'inziativa spaziale statunitense che portò allo sbarco dei primi uomini sullo stesso satellite naturale. L'obiettivo venne raggiunto nel corso della missione "Apollo 11", il 20 luglio 1969, alle 20,18. Neil Armstrong e Buzz Aldrin approdarono sulla Luna, Michael Collins rimase in orbita. Il programma Apollo rappresentò una sfida senza precedenti per tecnologia e capacità organizzative.