Un mese fa (il 22 Febbraio), durante la fatidica notte degli Oscar a Los Angeles, c'è stata un'incresciosa dimenticanza che ha suscitato l'ira dei cinefili italiani. Come di consueto, la cerimonia degli Oscar prevede un momento serio in cui commemorare i grandi del Cinema scomparsi. Gli americani hanno menzionato la nostra splendida Virna Lisi, ma hanno dimenticato il regista Francesco Rosi.

Il fatto - Ettore Scola, maestro del cinema italiano e presidente del Bif&st, in risposta alla scarsa memoria degli americani, ha deciso di dedicare all'amico Francesco Rosi questa sesta edizione del Bari International Film Festival.

A dargli manforte sono accorsi al Bif&st tanti grandi nomi fra attori, registi e critici (anche internazionali) che hanno conosciuto Rosi e hanno amato il suo modo di fare cinema. Tra i tanti, spicca il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore. Tornatore ha vissuto due anni e mezzo a stretto contatto con Francesco Rosi, per scrivere insieme "Io lo chiamo cinematografo" (la prima edizione è del 2012), un libro in cui i due registi si scambiano trucchi, segreti e aneddoti curiosi sul cinema.

Dichiarazioni, provini e film - Dalle dichiarazioni di Tornatore, rilasciate durante un incontro con il pubblico al Bif&st, è emersa un'immagine inaspettata di Rosi. Rosi era un regista sicuro di sé come pochi.

Non girava scene superflue. Non aveva ripensamenti all'ultimo minuto. Non faceva provini. Gli bastava trovare il volto giusto, tanto sapeva che sul set sarebbe riuscito a guidarlo verso una buona interpretazione. Quando iniziava a girare, il film era già perfettamente nella sua mente, doveva solo riuscire a tramutare la sua idea in realtà.

Questa sua sicurezza però non gli ha mai impedito di guardare con occhio critico il suo lavoro. Anche a distanza di anni, riguardando i suoi film, non poteva fare a mano di notare dei passaggi che avrebbe voluto modificare. La ricerca della perfezione assilla un po' tutti gli artisti, ed è un bene, perché li spinge sempre a cercare di dare il meglio di se stessi.

Rosi ne è la prova, con i suoi film, si è messo molto in gioco. Ha spaziato dal cinema politico alla favola, dimostrando di essere un artista eclettico, attuale ed epico al tempo stesso.

Tra i titoli imperdibili di Rosi - Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, e ben cinque film con il magnifico Gian Maria Volonté come Uomini contro, Il caso Mattei, Lucky Luciano, Cristo si è fermato a Eboli, Cronaca di una morte annunciata. Alcuni dei film di Rosi saranno proiettati nel corso del Bif&st al Multicinema Galleria di Bari, ingresso libero.