Si rinnova con successo la manifestazione inaugurale dei corsi di studio del dipartimento di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” attraverso la formula della lectio magistralis e del concerto-evento “Law&Music”.

Dopo che lo scorso anno era stata invitata la prof.ssa Silvana Sciarra, giudice della Corte Costituzionale, quest’oggi in aula Aldo Moro era atteso Nicolò Lipari, professore emerito di diritto privato. Ma per problemi di salute la lectio è stata affidata al prof. Giuseppe Tucci, già ordinario di diritto privato presso l’Ateneo barese.

Il diritto civile a seguito del fenomeno migratorio. Questo è stato il tema della riflessione del prof. Tucci dinnanzi ad una platea composta da docenti, studenti e ricercatori. «Il diritto civile nell’ora presente è l’effetto di una migrazione epocale. Questa grande migrazione di popolo – che è il fenomeno più importante che bussa alle porte del diritto – produce quelle che sono le nuove schiavitù del XXI secolo ed è l’intero spettro del diritto che viene toccato da queste esperienze». Si pensi, come è stato detto, al problema del caporalato o a quello della tratta degli esseri umani legata alla prostituzione o ancora ai problemi legati alla tutela del consumatore in quanto soggetto che pone in essere una attività sociale e non soltanto mero destinatario di informative di carattere economico.

Il diritto si trova dunque a disciplinare queste situazioni come anche saper giustamente rapportare al principio di uguaglianza il diritto all’identità, che trova comunque un limite nel rispetto dei diritti umani e della civiltà giuridica della società ospitante (Cass. sez. I penale 15-05-2017, n.24084).

«Queste migrazioni sono spinte non solo dall’esigenza di trovare migliori condizioni di vita, ma soprattutto da quella di preservare fisicamente la propria.

Tuttavia – ha continuato il prof. Tucci – noi rispondiamo con i muri: oggi esistono ben 48 muri mentre durante la Guerra Fredda c’era solo il muro di Berlino che viene ricordato (…). Dunque bisogna dare risposte adeguate che possano salvaguardare la coerenza del nostro ordinamento ma che non siano al tempo stesso un rifiuto.

Perché il rifiuto provoca fenomeni di distorsione. Perché oggi ci sono tanti muri? Perché oggi non c’è nessun Kennedy che possa dire “Ich bin ein Berliner”? Perché bisognerebbe dire “io sono libanese” oppure nigeriano etc … Non lo si dice perché mentre sotto certi aspetti era facile solidarizzare con i rifugiati che giungevano dall’altra parte del muro di Berlino o con le vittime di Pinochet, oggi chi viene qui a chiedere diritti fa paura perché mette in discussione l’assetto economico di questo nostro mondo».

In apertura della lectio magistralis non sono mancati i saluti istituzionali del Magnifico Rettore Antonio Felice Uricchio, del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Roberto Voza e del sindaco di Bari Antonio Decaro , il quale ha sottolineato l’importanza dell’Università nel processo di crescita di tutta la comunità cittadina.

E per far vivere la città attraverso l’Università, i cui studenti di fatto sono “i migliori ambasciatori” come ha sottolineato lo stesso Rettore, oggi pomeriggio a partire dalle 17:30 presso Palazzo del Prete avrà luogo l’evento musicale “Law&Music” che vedrà esibirsi sul palco studenti, docenti e dottori di ricerca del dipartimento di Giurisprudenza.