Il nuovo concorso a cattedre ovvero il fumo negli occhi al personale docente. In tutta Italia è in atto una vera e propria rivolta contro il concorso definito 'truffa' da parte di chi lavora nella Scuola da anni ed anni e sarà costretto ad 'umiliarsi' e a passare dalla porta di servizio di una maxi selezione per arrivare ad essere assunto di ruolo.

A Bologna, a parlare di beffa e di ingiustizia sono i docenti che stanno frequentando all'Alma Mater il corso di specializzazione per il sostegno: la domanda per partecipare al concorso, come saprete, dev'essere inviata tassativamente entro il prossimo 30 marzo; questi insegnanti (sono 300 circa), invece, termineranno il loro corso tra due mesi e mezzo quando ormai non servirà più a nulla, perchè il treno per l'assunzione sarà già passato.

Ultime news concorso scuola, 6 marzo 2016: docenti sostegno a Bologna in rivolta contro il Miur

Docenti che hanno pagato 3100 euro di tasse per frequentare un corso universitario particolarmente impegnativo, come dichiarato sulle pagine della cronaca locale bolognese di 'Repubblica': 'Molti di noi insegnano da oltre 10 anni, la specializzazione ci serve proprio per concorrere per i posti del sostegno dove avremmo buonissime possibilità di essere assunti. E invece rischiamo di essere esclusi ingiustamente!' è il loro sfogo. 'Ammetteteci al concorso con riserva' è la richiesta che viene fatta al Ministero dell'Istruzione 'è sempre stato fatto, perchè non è possibile farlo anche con il prossimo concorso?'

'Speriamo che il Miur acconsenta ad ammetterli al concorso con riserva'

L'Università di Bologna cerca di frenare i 'bollenti spiriti' dicendo che non è colpa loro se si è venuta a creare questa situazione.

'Siamo dispiaciuti' questa la replica dell'Ateneo. 'Sappiamo che altre università hanno cominciato prima - prova a giustificarsi Luigi Guerra, direttore del dipartimento - abbiamo fatto l'impossibile ma avevamo ottocento domande su trecento posti. Abbiamo chiesto al Miur che questi docenti vengano accettati con riserva, contiamo che l'amministrazione centrale dica SI' alla nostra richiesta'.