Dopo avervi indicato i concorsi pubblici attivi in ambito educativo e pedagogico, ecco gli ultimi aggiornamenti nello stesso settore. In Emilia Romagna è stata varata una legge che prevede l'obbligatorietà dei vaccini negli asili nido. Quindi, le famiglie per poter accedere ai servizi 0-3 anni dovranno seguire la nuova norma che comporta la somministrazione di quattro vaccini obbligatori: l'antipolio, l'anti epatite B, l'antitetanica e l'antidifterica. Stefano Bonaccini, presidente della Regione, saluta felicemente questo nuovo traguardo, augurandosi che possa essere ripreso anche da altre regioni.

Emilia Romagna: le ragioni di Bonaccini

L'esempio dell'Emilia Romagna non è stato accolto positivamente, come invece sperava il presidente, da alcune regioni d'Italia. Infatti, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia ritiene che le vaccinazioni siano fondamentali, ma che ogni famiglia abbia il diritto di scegliere cosa sia più opportuno fare per i propri figli. Sulla stessa linea si è mossa anche l'assessore della Liguria, Silvia Viale, che considera fondamentale informare con spiegazioni scientifiche le famiglie.

Il presidente Bonaccini considera che la misura adottata possa tutelare i bambini più deboli, che non possono sottoporsi ai vaccini e quindi sono più esposti a rischi di contagio.

Negli ultimi anni in regione la percentuale dei bambini vaccinati è scesa sotto il livello di sicurezza, determinando un rischio per la collettività. La soglia di garanzia indicata dall'Oms è del 95%, mentre in Emilia si calcola che sia intorno al 93% circa. La legge vaccini Emilia Romagna riguarderà 1.119 servizi per oltre 32.500 bambini iscritti.

Codacons contro la legge sui vaccini

Il Codacons ritiene che la legge approvata in Emilia Romagna sia incostituzionale. L'associazione sottolinea che il servizio sanitario passa l'esavalente e non il tetravalente. Gli asili quindi rischiano di essere denunciati per abuso di atti d'ufficio e violenza privata. Per questo, sta preparando una diffida ed invita le famiglia a segnalare eventuali e particolari forzature perpetrate dalle strutture educative.

Anche il COMILVA (Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni) è contrario. Tra le motivazioni, la reazione ai vaccini certificata da organi istituzionali, come l'ultimo rapporto di sorveglianza dei vaccini in Italia del 2013. Lo studio indica oltre 3 mila casi di reazioni avverse dichiarate, ma che che probabilmente dovevano essere molte di più - secondo il rapporto.

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