Seicento supplenti per salvare la Scuola. A Brescia, tra domani, mercoledì 5 ottobre e giovedì 6, si attueranno le convocazioni atte a coprire i circa seicento posti che ancora devono essere assegnati in questo caotico inizio di anno scolastico. La 'girandola' delle cattedre, comunque, non finirà certamente qui visto che le nomine delle supplenze annuali, per scorrimento dalle Graduatorie ad Esaurimento provinciali, saranno 'fino ad avente diritto' ed è, quindi, logico aspettarsi altri cambiamenti, alla faccia della Buona Scuola e dell'eliminazione della 'supplentite'.

Seicento supplenti salvano la scuola a Brescia: ultime news martedì 4 ottobre 2016

Come pubblicato dall'edizione odierna del 'Giornale di Brescia', le convocazioni riguarderanno, però, circa ottocento docenti precari visto che, come ha reso noto l'Ufficio Scolastico territoriale, non si vuole procrastinare oltre con la copertura dei posti vacanti, nel caso in cui eventuali rinunce possano ritardare ulteriormente le operazioni.

Si comincerà domattina, quando per le ore 9, sono attesi i venticinque docenti di sostegno che presteranno servizio per la scuola dell'infanzia, oltre ai 264 convocati su posti comuni.

Per quanto riguarda la scuola primaria, invece, saranno ben 293 i posti disponibili, nonostante le 220 immissioni in ruolo che sono state disposte lo scorso 10 settembre: una disponibilità particolarmente alta dovuta soprattutto alle conseguenze derivanti dalle operazioni di mobilità e alle assegnazioni provvisorie che hanno spostato diversi docenti altrove.

Caos assunzioni, la 'girandola' delle cattedre non finirà qui

Non dimentichiamoci, poi, che le graduatorie ad esaurimento della scuola primaria si sono ulteriormente dilatate per effetto dell'inclusione dei numerosi diplomati magistrali che, per effetto dell'accoglimento dei loro ricorsi presentati in Tribunale, hanno ottenuto l'inserimento seppur in via cautelare.

Insomma, una situazione caotica che, come sta avvenendo in molte altre province, cercherà di 'normalizzarsi' o almeno di scongiurare nuovi e ancor più pesanti disagi, soprattutto agli studenti, sul piano della continuità didattica.