L'immagine culminante è facilmente rintracciabile nella memoria di chi era presente al PalaGeorge di Montichiari, il 24 Giugno 2016: è appena finita gara-5 della finale dei playoff di Serie A2, la decisiva. Il tabellone recita Basket Brescia 83, Fortitudo Bologna 59: partita sempre dominata in cui ognuno ha messo il proprio mattoncino, altri come Franko Bushati e Damian Hollis addirittura un mattone. Era la partita che Brescia non poteva perdere: una vittoria trasformata in un obiettivo che mancava da 28 anni in un'immagine contestuale piena di anedotti da raccontare alle future generazioni; di come il Basket Brescia Leonessa, quel 24 Giugno 2016, ha cambiato per sempre la sua storia.

Il 2016 è l'anno della Leonessa

Come è stato il 2016 di questo Basket Brescia? Sicuramente bisogna ripartire dall'inizio, ai vertici del girone Est in A2 con una squadra ottima, ma non tra le favorite per la vittoria finale. Un gruppo che aveva un'ottima base con Juan Fernandez in cabina di regia, Reginald Holmes e Mirza Alibegovic come tiratori letali dall'arco, la bidimensionalità di Damian Hollis e l'esperienza sotto canestro del capitano Alessandro Cittadini. Dalla panchina un mix di giovani ed esperti quali Marco Passera, Davide Bruttini, Leonardo Totè, Franko Bushati e i ragazzi del settore giovanile; il tutto alla guida di Andrea Diana come allenatore. La squadra gira bene, costruisce un gioco bello e divertente fatto di un mix di soluzioni che prediligono la precisione dei tiratori e i centimetri sotto canestro dei lunghi in attacco, mentre la difesa è abbastanza rivedibile, concedendo sempre una soluzione o una marcatura non proprio eccellente sia sui singoli che a zona dove le squadre riescono ad adattarsi.

Le sconfitte interne contro Chieti e Roseto sollevano perplessità, serve un'imprinting deciso che alzi il tasso difensivo, ma senza variare la forza dell'attacco: ed ecco il ritorno di David Moss. Con l'ingaggio del giocatore americano, i biancoblu si candidano alla vittoria finale: stagione terminata al secondo posto e via con i playoff.

La strada però è soprattutto in salita: due serie finite 3-2 contro Trapani e Tortona accumulano stanchezza e nuovi dubbi sul fatto che la squadra conti solo sul fattore campo per poter passare la serie. Contro Scafati però la storia cambia: nella quinta gara decisiva, il PalaMangano cede sotto la forza mentale della squadra di coach Diana che vola in finale contro la Fortitudo Bologna.

2-0 nella serie finale, però si va al PalaDozza dove non si può passare: 2-2! Gara-5? La storia.

Il presente si chiama Serie A e la squadra finora ha già ben dimostrato di meritare la categoria: con metà del roster della promozione mantenuto, la Leonessa viaggia sotto la nuova regia fantasiosa e brillante di Luca Vitali, la freschezza di Lee Moore, la tecnica sotto canestro di Jared Berggen, l'imprevedibilità di Michele Vitali e i punti, anche se incostanti, di Marcus Landry; gran parte del merito va a coach Diana che ha saputo mantenere uno stile divertente, combattivo e adattabile a qualsiasi tipo di squadra incontrata, anche se certe differenze nel tasso tecnico e tattico sono state parecchio evidenti.

Questa squadra piace e raduna sotto di sè il movimento di un territorio che cresce e si appassiona sempre di più a questo sport. 24/06/2016: giorno e anno della Leonessa, perchè da lì è cambiato tutto.