Un inizio di stagione difficile con tanta panchina e pochi sprazzi di gara hanno lasciato il posto a belle prestazioni e goal pesanti, così Fernando Llorente, attaccante basco al primo anno di militanza nella Juventus, ha conquistato l’affetto dei tifosi riguadagnandosi anche la nazionale; intervistato proprio dal ritiro della Nazionale da As, Llorente ha fatto il punto sul suo stato di forma e sull’impatto avuto in maglia bianconera.



Nonostante le prestazioni fornite nell’ultimo periodo suggerirebbero il contrario, Llorente si è detto ancora indietro in quanto a condizione fisica, sottolineando che “il bello per i tifosi della Juventus deve ancora arrivare”; anche l’intesa con i compagni sta crescendo, ma ad essere migliorato è soprattutto il feeling con Carlos Tevez, compagno d’attacco e sin qui autentico trascinatore della truppa di Conte.





Oltre che da Tevez - “E’ un giocatore fortissimo e possiamo crescere tanto insieme” - Llorente si è detto impressionato da Paul Pogba, “giovane di grande talento che farà molto parlare di se e che darà una grossa mano alla Juventus”.



Il procuratore del francese, Mino Raiola, in settimana lo ha definito un “Monet” del calcio, con ciò perpetrando la nobile tradizione di accostamento con pittori ed artisti avviata da Agnelli che a proposito di Del Piero parlò di un “Pinturicchio” del calcio; al di là di quelle che non sono altro che abili manovre per far lievitare il costo del cartellino del talentuoso ventenne, è fuor di dubbio che Pogba impressioni per forza atletica, classe e capacità di andare in goal.





Le reti contro il Real Madrid (pesantissimo in ottima qualificazione il 2-2 siglato nel return match di Torino) e il Napoli hanno contribuito a creare grande entusiasmo attorno al campione di Pamplona, ma la stagione è tutta da giocare e a breve la Juventus ritroverà anche Vucinic; solo col reparto al completo si potrà esprimere un giudizio definitivo su Llorente e sul suo effettivo utilizzo, considerato in particolare come il suo minutaggio sia aumentato più per necessità (Quagliarella è da poco rientrato dopo uno stop di quasi un mese e Vucinic ancora non è pienamente recuperato) che per una precisa scelta tecnica.



Insomma, Llorente è chiamato a ripetersi già dalla gara di Livorno.