L'acquisto di Neymar da parte del Barcellona, effettuato la scorsa estate per la cifra dichiarata di 57,10 milioni di euro (78,3 milioni di dollari), rischia di causare qualche problema non irrilevante al presidente blaugrana Sandro Rosell, e non soltanto riguardo al rendimento al di sotto delle aspettative offerto dal giocatore carioca. Jordi Cases, uno dei 172.000 soci del Barça, ha denunciato il massimo dirigente del club catalano all''Audiencia Nacional' (il massimo organo giudiziario spagnolo) con l'accusa di aver intascato 40 milioni nell'affare che ha portato il calciatore verdeoro in Spagna.

La notizia è stata pubblicata dal quotidiano iberico El Mundo, che ha riportato sia le dichiarazioni di Cases che del suo legale. Secondo Izquierdo, l'avvocato del socio della squadra azulgrana, ''Rosell si è appropriato di questi soldi, o ha permesso a terzi di farlo per poi spartirsi il bottino'', mentre Cases ha rincarato la dose con queste parole: ''Come socio e co-proprietario del nostro amato club, credo non si possa in alcun caso nascondere la ragione di un pagamento così importante. Ho diritto a sapere sulla base di cosa sono stati sborsati 40 milioni di euro''.

Cases è notoriamente un socio oppositore di Rosell, ma è ugualmente vero che i contorni della trattativa che ha portato Neymar in Catalogna sono sempre stati poco chiari.

La cifra ufficiale, come detto, è 57,10 milioni di euro; tuttavia, di questi soldi, solo 17 milioni di euro sono pervenuti nelle casse del Santos e delle due società DIS e Teisa, le quali gestivano rispettivamente il 40% e il 5% dei diritti del calciatore). La somma rimanente, 40 milioni appunto, sarebbe stata versata a titolo di commissione alla società del padre di Neymar, la N&N, ed è questo il cavallo di battaglia di Izquierdo e Cases: se le cose fossero andate realmente così, Rosell avrebbe compiuto un reato fiscale, poichè tale compenso non sarebbe stato tassato.

Secondo El Mundo, questo particolare della vicenda non sarebbe l'unica zona d'ombra della questione. La cifra suddetta era stata successivamente innalzata dai dirigenti blaugrana, che avevano garantito al Santos ulteriori benefits: 7,9 milioni di euro per l'opzione su due giovani del vivaio del club carioca, 2 milioni nel caso in cui Neymar avesse vinto il Pallone d'Oro nel giro di tre anni e 9 milioni per due amichevoli da disputare in futuro.

In tutto, la dimensione complessiva dell'affare sarebbe dunque di circa 74 milioni, anche se Rosell non ha mai fornito chiarimenti in merito adducendo come giustificazione una ''clausola di riservatezza''.

Nelle ultime ore un comunicato ufficiale del club spagnolo ha bollato queste accuse come ''infondate e sconsiderate'', ma le polemiche non si placano; e non possono lasciare indifferenti le dichiarazioni estive del presidente del Real Madrid Florentino Perez che, nel commentare il ritiro dei Blancos alla corsa a Neymar, aveva affermato ''abbiamo rinunciato, altrimenti avremmo dovuto spendere 150 milioni di euro'', lasciando molti dubbi sul reale costo dell'operazione, che potrebbe addirittura essere più elevato dei 74 milioni quantificati dal Mundo.

Le accuse sono tutte da dimostrare, ma occorre ricordare come questo episodio non rappresenti l'unica zona grigia del Barcellona. La scorsa primavera era emerso che la dirigenza catalana aveva speso negli anni passati quasi 3 milioni di euro per attività di controllo svolte nei confronti di alcuni giocatori e dello stesso Rosell (quando non era ancora presidente). Se in Italia gli scandali sono all'ordine del giorno, la Spagna non è da meno. Tutto il mondo è pais.