Per i più giovani forse il nome non dice niente. Per chi invece senza aver vissuto quegli anni ha letto "Il maledetto United" di David Peace il nome di Brian Clough suscita una certa emozione. Uno dei più grandi allenatori di sempre e forse il meno (ingiustamente) riconosciuto. Portò sul tetto d'Inghilterra per la prima volta il Derby County - attualmente nella Premiership inglese- e raggiunse con gli stessi la semifinale dell'allora Coppa dei Campioni persa poi contro la Juventus. Ciò però che lo ha portato nella hall of fame del grande calcio europeo è la vittoria di due Coppe dei Campioni consecutive con il Nottingham Forest (1979, 1980).

Sempre con il Nottingham vinse un titolo nel campionato inglese l'anno prima del primo successo europeo.

Famosi i suoi disastrosi 44 giorni alla guida del Leeds United (da lì il titolo del romanzo e dell'omonimo film). Cloughie - come veniva amichevolmente chiamato - era un Mourinho dell'epoca, eccentrico, geniale e fuori dagli schemi e sopratutto un vincente. Prima di allenare, l'allenatore originario di Middlesbrough, fu anche giocatore (Middlesbrough, Sunderland e una presenza in Nazionale) ma dovette lasciare presto a causa di un terribile infortunio al ginocchio il 26 dicembre del '62 in Sunderland-Bury in uno scontro con il portiere Harker. In carriera ebbe al suo fianco il suo vice Peter Taylor tranne che alla guida della famosa parentesi dei 44 giorni al Leeds United.

Suo storico "nemico" in campo fu Don Revie. Proprio a Don Revie subentrò al Leeds dopo 8 mesi passati alla guida del Brighton & Hove.

Oggi a 10 anni dalla sua morte e bello ricordare un personaggio così particolare e unico al quale andrebbe certamente un riconoscimento maggiore anche fuori dal Regno Unito. In occasione della gara di coppa di Lega del prossimo mercoledì tra Tottenham e Nottingham Forest mille tifosi indosseranno un maglioncino verde, proprio come abitualmente usava Cloughie. È stato ricordato anche il 14 Settembre durante la sfida tra le sue due squadre: Derby e Nottingham.