I tifosi, non solo romanisti ma anche del resto d'Italia (almeno quelli che amano il calcio come sport), possono tirare un sospiro di sollievo. Leandro Castan, difensore della Roma, non ha un tumore al cervello. La notizia è arrivata ieri in serata dal sito ufficiale della Roma, il quale ha specificato che però, nonostante sia stata scongiurata l'eventualità peggiore, il calciatore si dovrà operare ugualmente all'organo più delicato del corpo umano.

Ma perché Castan si dovrà operare al cervello? I tanti problemi che l'hanno limitato ad inizio stagione, dalla labirintite ai dolori all'orecchio, lo hanno portato ad effettuar Tac ed altri esami diagnostici, e alla fine gli è stata riscontrata una "alterazione congenita vascolare nel peduncolo cerebellare medio posteriore sinistro".

In altra parole si tratta di un problema ai vasi sanguigni che però non è né grave né maligno.

Il punto è delicato, è chiamato anche cavernoma, si è gonfiato e di conseguenza ha comportato i sintomi accusati nei mesi scorsi. Ma la buona notizia è che è operabile e non comporterà problemi al calciatore che potrà riprendere la sua attività una volta guarito. Secondo il comunicato diramato dalla società infatti, Castan non è in pericolo di vita, ed anzi i sintomi sono spariti dopo pochi giorni e non hanno lasciato strascichi. Tanto che la società ha sottolineato che il difensore è in perfette condizioni di Salute. Ma siccome si tratta di un problema congenito, e finché non verrà operato si rischia una ricaduta, inevitabilmente bisognerà sottoporre il calciatore all'operazione.

Si tratta dunque di una precauzione questa, sia per la società che gli paga lo stipendio che per l'uomo prima di tutto, le vertigini e gli altri sintomi potrebbero ritornare, dunque meglio risolverli alla radice. L'operazione è stata fissata per i primi giorni di dicembre ed anche se sarà difficile rivederlo in campo già subito dopo la sosta natalizia, sicuramente Castan ritornerà a disposizione di mister Garcia verso febbraio-marzo.