Il ritorno del figliol prodigo. Eccolo finalmente, Adrien Rabiot. Un nome già lungamente sentito dai tifosi italiani, sopratutto juventini e romanisti, ma che fino ad ora rimaneva soprattutto un buon progetto per il futuro, un talentino da prendere e far crescere all'ombra dei più navigati e maturi compagni di squadra.

Beh, Adrien non è più solo questo, e non solo per la doppietta che il talentino di Saint-Maurice ha rifilato al Tolosa, ma per molto altro.

Visione di gioco. La visione di gioco di questo ragazzino è assolutamente da tenere in considerazione.

Rabiot è cresciuto sempre in una dimensione che lo vedeva come un regista. In realtà, sarebbe leggermente riduttivo definirlo così. Il 25 del Psg, infatti, esattamente come il suo compatriota Pogba, fa parte di quelli che si posso tranquillamente considerare come una nuova "specie" di giocatore, un connubio di forza (1,88m per 75kg) e tecnica che potrà davvero portarlo lontano. Nell'ultimo periodo è cresciuto tantissimo nella visione del gioco, tanto che ormai, come dimostrato con il Tolosa e in Coppa di Francia con il Nantes, non ha problemi a prendersi sulle spalle il gioco dei parigini, farsi dare palla, gestirla e farla correre.

Forza e Potenza. Eh già, perche anche se ha solo 20 anni, il fisico del gioiellino francese gli risulta già di grande aiuto.

Con il suo metro e 88 lo si nota già dall'uscita degli spogliatoi, il che non guasta mai. Ancora meglio, nell'ultimo periodo sta riuscendo ad aggiungere alle sue prestazioni quella cattiveria che in molti, a Parigi, pensavano fosse il suo reale problema. Ebbene, non è così. La sua età, come è comprensibile che sia, lo porta ogni tanto ad ombreggiarsi nel campo, a scomparire leggermente.

Cosa normale nel processo di miglioramento di un giocatore, ma che di sicuro bisognerà migliorare nel futuro.

"È il futuro del club". A prescindere dal suo futuro, sul quale si è fatta molto più chiarezza dopo il rinnovo con il Psg di qualche mese fa sino al 2019, Rabiot ha già dalla sua un'esperienza importante. È stato sempre al fianco di grandissimi campioni.

Arrivato a 15 anni nella capitale francese, a 17 si allenava già con i grandi. L'assist di Ibra nei suoi confronti, è una prova di come questo giocatore sia riuscito a farsi amare anche dentro uno spogliatoio, che, a Parigi, è più abitato da dive e prime donne che da calciatori vecchio stampo. Un aspetto che lo ha sicuramente marcato nella forte personalità e sicurezza che mostra nel centro del campo. "È un ragazzo che lavora duramente tutti i giorni, e finalmente è stato ricompensato dei suoi sforzi", ha detto Matuidi, nel dopo partita di sabato scorso. "Non è stato sempre facile per lui, è un ragazzo pieno di talento, abbastanza per fondersi in questo gruppo composto di stars. Gli chiediamo giusto di mostrarlo più spesso", ha concluso il nazionale francese.

Già, perche ora il problema sarà la continuità, enorme rogna per tanti enormi talenti. Chi vivrà vedrà. Intanto, bien joué Adrien.