La Juventus si presenta a Roma per la sfida scudetto contro i giallorossi con ben nove punti di vantaggio, molti, troppi per tutti, ancor più per una squadra che ancora una volta non è all'altezza dell'armata bianconera. I bianconeri si presentano senza Pogba e Pirlo, ma a dirla tutta non lo nota nessuno, partita bloccata con gli uomini di Allegri padroni del campo, senza patemi d'animo, padroni del proprio destino. La Roma mette in campo tanta grinta e spesso Orsato non mette mano al cartellino anche quando sarebbe necessario, ma la Juve sta bene in campo e con belle ripartenze molto ficcanti per poco va vicino al gol in alcune occasioni, mentre Buffon nel primo tempo fa lo spettatore.

Nel secondo tempo la Juve accelera e va vicino al gol con Vidal che incrocia un bel sinistro che si spegne al limite dell'area; su contropiede sempre del cileno, fallo di Torosidis da dietro, già ammonito, secondo giallo ed espulsione. Sulla punizione, gran gol di Carlitos Tevez che infila De Sanctis con un destro a giro bellissimo, la Roma accusa il colpo ma i bianconeri non trovano il gol del ko; Garcia fa uscire Totti e De Rossi e la Roma cambia faccia.

I giallorossi iniziano a giocare e correre, e da calcio d'angolo infilano Buffon con un colpo di testa di Keita, che viene lasciato inspiegabilmente solo dalla difesa bianconera. La Juve si rintana all'indietro e la Roma continua a spingere e senza il capitano e capitan futuro sembra una squadra diversa, più dinamica, tanto che il primo pensiero che corre nella mente di tutti è quello che probabilmente alcuni calciatori che hanno fatto la storia dovrebbero iniziare ad accettare la panchina, per il bene della squadra.

La Juve porta via un punto e lascia invariato il risultato, anzi visti gli scontri diretti può vantare ben dieci punti di vantaggio, tanti per tutti. Ma Allegri, giustamente, a fine partita non è contento, perchè capisce che questa partita si poteva vincere, senza effettuare un grandissimo sforzo, ma solo con un pizzico di attenzione, in modo tale a uccidere definitivamente un campionato che comunque è direzionato nel binario bianconero e, per tenere viva la frase di Boniperti "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta", frase che riecheggia nei muri dello Stadium e nelle anime di tutti gli juventini del pianeta.