Il calcio italiano, si sa, è in netta difficoltà. Tristemente noti sono i guai del Parma, con la squadra ducale che rischia sempre più di sprofondare nel fallimento, con il campionato italiano che rischia di essere falsato come abbiamo spiegato in un precedente articolo. Già due sono le partite rinviate, contro Udinese e Genoa e alti sono i rischi di un rinvio anche per la prossima gara interna contro l'Atalanta (che proprio stamane ha esonerato Colantuono in favore di Reja).

I giocatori non ricevono lo stipendio da otto mesi (motivo che ha fatto andare via Cassano), ma non solo loro: anche l'allenatore e quanti lavorano per il club.

A parte due-tre squadre con bilanci più virtuosi (pare Juventus, Napoli e Udinese), nessuna naviga in buone acque. Con un altro grande club, il Milan, dato più volte in procinto di passare in mano straniere.

Il Fair play finanziario

Poi c'è il Fair Play finanziario, spauracchio instaurato nel 2009 per volere dell'Uefa, al fine di far estinguere i debiti contratti dalle società portandole a un regime di autofinanziamento. A pesare come una spada di Damocle su due club in particolare, l'Inter in special modo, ma anche la Roma. Che rischiano dunque pesanti sanzioni. A pesare è il mercato di gennaio, le entrate e le uscite in bilancio. Poi ci sarà il nuovo invito a recarsi nella sede dell'Uefa per mettersi in regola, mediante accettazione o patteggiamento da parte dei due club.

Come riporta La Gazzetta dello sport che ha dato la notizia, il deficit per i nerazzurri maturato negli ultimi tre anni è pari a 180 milioni di euro, mentre di meno per la Roma, in rosso di 100 milioni. Vediamo di seguito cosa rischiano.

Multa, rosa e mercato

Come dicevamo prima, a rischiare è soprattutto l'Inter, la quale rischia di beccare una multa, ma soprattutto cesoie per quanto concerne la rosa e il mercato.

La multa ammonterebbe intorno ai sei-sette milioni di euro. La rosa da portare nelle competizioni europee subirebbe una riduzione, passando dagli attuali ventiquattro giocatori a ventuno. L'alternativa alla riduzione sarebbe il portare ventitre giocatori ma non provenienti dall'ultimo anno di mercato. Di qui l'obbligo di dare spazio ai giovani della primavera.

Per quanto riguarda la Roma, invece, i rischi sono minori. Infatti, sempre come riporta "la rosa", per i lupacchiotti non c'è ancora una sentenza in vista, ma probabilmente un avviso, anticamera di sanzioni più gravi. Insomma, anche loro non dormono certo sonni tranquilli e qualcosa ai bilanci devono pur fare.

A questi provvedimenti, aggiungiamoci anche lo spauracchio di incassare blocchi per le prossime sessioni di mercato, come successo a Barcellona e Paris Saint Germain. Per una squadra come l'Inter, in fase di trasformazione, sarebbe una mazzata non da poco.