MONTECARLO - Mai pareggio fu più dolce e sofferto. La Juventus esce indenne dalla trasferta in terra monegasca, conquistando il pass per le semifinali di Champions League che le mancava da ben 12 anni, quando la pantera Zalayeta portò gli uomini allora allenati da Lippi in semifinale, che successivamente vinsero contro il Real Madrid (possibile avversaria ai sorteggi di venerdì) per poi perdere contro il Milan a Manchester.



La paura e la tensione dell'evento si fanno sentire sulle gambe degli uomini allenati da Massimiliano Allegri, irriconoscibili rispetto agli standard a cui si è abituati a vederli, con errori in fase di fraseggio ed in quella difensiva, con un Chiellini da 4 nel primo tempo che inizia come peggio non si può, con un giallo preso dopo 49" per aver volontariamente arpionato il pallone a terra con una mano, intervento punito con l'ammonizione solo per la valutazione di una non chiara occasione da gol (ma il rosso non sarebbe stato scandaloso) e causando l'azione con cui Barzagli spedisce in angolo rischiando l'autorete.





Il match è nelle mani dei monegaschi. Al minuto 5 Kondogbia prova la botta, ma Buffon è attento. Il giocatore del Monaco è pericoloso in altre due occasioni: al 15' va via a Chiellini e crossa in mezzo, trovando Barzagli pronto all'intervento in corner, poi tenta l'inserimento dal vertice sinistro dell'area bianconera, fermato dal sandwich Chiellini-Vidal non sanzionato dall'arbitro Collum, intervento che comincia poco fuori dall'area di rigore. E' Tevez, al termine del primo tempo, a dare un segnale di esistenza bianconera con una conclusione che termina alla sinistra del palo di Subasic.

A inizio ripresa è ancora il Monaco a rendersi pericoloso, con un cross in mezzo proveniente dalla zona di competenza di Lichtsteiner; Buffon sbaglia l'intervento, Evra rimedia in estremis e spazza.

L'ultima azione pericolosa dei biancorossi giunge con Berbatov, su cui serve un'uscita quasi disperata di Buffon per togliergli il pallone e la possibile gioia del gol. Il Monaco si spegne dopo 70 minuti, la Juve gioca le carte Llorente (per Morata, che in panchina vomita), Pereyra (per Vidal, non in forma causa precedente tonsillite) e Padoin (per Evra).

L'ultimo pericolo proviene da Pirlo, che da 30 metri prova la "maledetta" che scheggia l'incrocio dei pali alla sinistra dell'estremo difensore monegasco.



La Juventus si aggiunge a Bayern Monaco, Barcellona e al Real Madrid, che nella serata di ieri ha battuto al Santiago Bernabeu l'Atletico Madrid di Simeone per uno a zero con la rete di Hernandez, che rompe il tabù Champions dopo quasi tre anni.

Il momento decisivo è l'espulsione di Turan per farlo su Sergio Ramos al minuto 76. Il Real sblocca il risultato al 88' grazie ad un'azione palla a terra che permette a Cristiano Ronaldo di servire da dentro l'area di rigore il compagno di squadra Hernandez posizionato al centro. Il messicano insacca e le merengues possono sognare l'undicesima.