Negli ultimi 5 anni, dal 2009 al 2014, le società calcistiche del mondo professionistico, dalla serie A alla Lega Pro, hanno accumulato perdite per 1,8 miliardi di euro. Il caso Parma è solo la punta dell'iceberg di una crisi grave che attraversa il mondo del calcio ormai da diversi anni e che sembra non trovare, almeno per il momento, soluzioni decisive a portata di mano. Il patrimonio netto dei club è calato a soli 273 milioni, ad ulteriore riprova della "povertà" del calcio tricolore.

E' fuor di dubbio che i costi per partecipare ad un campionato, anche solo dilettantistico, siano spesso sostenuti. D'altronde sono anni che sono in netto calo i ricavi derivanti dall'utilizzo degli impianti, oggi pari solo al 10 percento,  molto più bassi di quelli dei massimi campionati di altri paesi: in Premier League i proventi da botteghino rappresentano il 21 percento, in Bundesliga e in Liga sono invece il 23 percento. Nonostante i diritti televisivi dunque, i costi di gestione medi aumentano anno dopo anno, a causa soprattutto degli elevatissimi ingaggi percepiti dagli atleti, che solo in parte possono essere coperti da sponsor di maglia e sponsor tecnici. E tutto questo nonostante il famoso fairplay finanziario lanciato ormai da più di qualche anno da Uefa e Fifa, che dovrebbe comportare un contenimento dei costi di acquisto e ingaggio dei calciatori.

Il calcio nelle mani degli stranieri 

Il calcio italiano, salvo l'esperienza di quest'anno della Juventus, ha perso ormai da anni di competitività in ambito internazionale. Questo è uno dei motivi per cui alcuni blasonati club di casa nostra sono stati rivelati da magnati stranieri, con grandi disponibilità finanziarie come, solo per fare un esempio, l'indonesiano Thohir per l'Inter. In molti hanno visto come possibilità di rilancio la costruzione e gestione di uno stadio di proprietà, più piccolo e più semplice da riempire e da utilizzare anche come strumento di merchandising, per vendere tutto ciò che sia in qualche modo legato all'immagine della società, affiancando in tal modi i ricavi provenienti dalla gestione caratteristica. La Juventus c'è riuscita, mentre la Roma deve attendere ancora per la posa della prima pietra del nuovo stadio. Anche la quotazione in Borsa è uno strumento ulteriore di reperimento di risorse finanziarie. 

La criminalità organizzata

Accanto alle fonti lecite, si sono purtroppo moltiplicate quelle illecite, che spesso lambiscono le società calcistiche. Il fenomeno del calcio scommesse è antico e mai sconfitto: si ripresenta come un cancro, da ultimo anche nei campionati minori (Lega Pro e Serie D). La Dda di Lecce ha inoltre lanciato un allarme sulle società di calcio dilettantistiche, alcune rilevate da  soggetti legati alla criminalità organizzata, che le utilizzano come strumento di riciclaggio delle proprie attività delittuose.