Cresce l’attesa e non potrebbe essere altrimenti. Il Genoadomani sera conoscerà il proprio futuro in Europa, ovvero se la tanto agognatalicenza Uefa sarà rilasciata o meno al club. Il tutto a pochi giorni da quella che, inogni caso, sarà una festa RossoBlu a Reggio Emilia, in una gara dove poco onulla è da giocarsi. A parte quel quinto posto occupato dalla Fiorentina e cheil Grifone potrebbe agguantare vincendo col Sassuolo, laddove il Chievo dovessenon perdere al Franchi.

Tutto però dipenderà, almeno ai fini della qualificazioneeuropea, da quanto accadrà domani nell’arbitrato che, dinanzi all’Alta Cortedel Coni, rappresenta la prima e ultima occasione che il Genoa ha per far valere ragioni di merito sulle fin qui prevalenti formalità escadenze burocratiche.

Sebbene vada rimarcato ancora una volta che le chanceRossoBlu siano poche (Preziosi a TeleNord ha parlato perfino di “clemenza”,forse esagerando) vi sono tuttavia alcuni segnali che possono dare adito a un po' di cauto ottimismo.

Dando per scontato che il Genoa sarà sesto alla fine delcampionato (l’esclusione da quinti sarebbe ancora più dolorosa per l’ambientegenoano) laddove fosse ammesso all’Europa League dovrebbe sostenere un forteanticipo nella preparazione per affrontare i turni preliminari. Magari controuna squadra come il Borussia Dortmund, possibile avversaria della squadraitaliana che finirà sesta o che al posto di questa sarà inserita nelle urneUefa. Tutte prospettive che sembrano piacere pochissimo a tante squadre: lemilanesi, tanto per citarne due, o la stessa Sampdoria che, dapprima con SinisaMihailovic e poi con Massimo Ferrero (ieri) ha ribadito che “conta solo ilcampo, il Genoa merita l’Europa e non gli romperemo le scatole”, citando “Viperetta”.

Samp che potrebbe trovare sconveniente un ricorso, anche invirtù delle noie provenienti dall’Uefa a causa della questione ben nota ai lettori di Blasting News, relativa alla combine col Bari (caso Guberti) che inteoria dovrebbe escluderla ai sensi di una norma comunque dagli effetti nonautomatici ma discrezionali. Idem per il Torino che, coinvolto nel medesimoaffaire (Torino-Siena, caso Pellicori) quest’anno ha perfino disputato l’EuropaLeague per una possibile dimenticanza o per l’assenza di ricorsi contro iGranata che a loro volta avevano fatto ricorso contro il Parma.

La Uefa, comeriportato ieri dai maggiori organi sportivi, vuole vederci chiaro (Figc avvisata) e quindi èpossibile che squadre dalla situazione ambigua, ancorché ricorrenti contro ilGrifone, possano vedere respinta la loro azione.

Questo, ovviamente, varrebbe almeno in teoria sia nel caso di un’accettazione dell’istanzagenoana sia in caso di rigetto.

In quest’ultima eventualità sarà interessantecapire chi prenderebbe il posto del Genoa che, stando a quanto spiegato neigiorni scorsi dalla società di Villa Rostan, al netto del colpevole ritardo hasia i conti in ordine che tutta la voglia del mondo di esportare il propriocalcio “europeo” in giro per il Vecchio Continente. Forse il Coni e l’interomovimento sportivo oltre che calcistico italiano, domani troverà convenienteper sé stesso e per tutte le squadre coinvolte (per vari motivi) concedere alGenoa la licenza Uefa e sottrarre al nostro calcio l’ennesima estate a colpi di carte bollate di cui nessuno pare sentire alcuna necessità. Al di sopra dellaLega Pro, quanto meno.