E' stata la stessa Figc che un anno fa ammiseil Parma, ad estromettere il Grifone dall’eventualità di disputare l’EuropaLeague il prossimo anno. Se per i ducali si trattava di tasse non pagaterelative a stipendi di presunti esodati, il Genoa è fuori per un mero ritardonella presentazione dei documenti attestanti l’avvenuto accordo per ilpagamento di 4 milioni che la società di Enrico Preziosi deve ad alcuni clubstranieri.

Soldi che non rappresentano un problema per il Genoa allaluce della ricapitalizzazione da 26 milioni con tanto di bonifico presidenzialeeffettuato a inizio settimana.

Ancora ieri, a scapito della giusta informazioneverso chi paga il canone, il giornalista Rai Enrico Varriale nel corso diStadio Sprint, ha parlato di “problemi finanziari”. Il tutto in un contestomediatico che osserva quasi con fastidio (al netto di eccezioni) l’exploit dirisultati, condizione e gioco che la squadra di Gasperini sta esprimendo.

La licenza Uefa, secondo commentatori tra cui MarioSconcerti che lo ha ribadito su Sky, sarebbe impossibile per il Genoa visto chel’Uefa considera perentori i termini. Tesi sposata la scorsa settimana anchedallo stesso Enrico Preziosi che, annunciando l’avvenuta presentazione deiricorsi a We Are Genoa su Telenord, ha parlato di scarse probabilità nel caso unaqualunque squadra facesse ricorso contro l’ammissione del Grifone.

Tesi su cui si può dubitare: ci sono due ricorsi che, sefosse tutto finito, non esisterebbero. Il terzo grado, inoltre, prevede che sientri nel merito e lì il Genoa può giocare le sue carte di società nuovamentesolida, come confermato ieri da Gian Piero Gasperini e qualche giorno prima daPreziosi. Inoltre, esistono casi anche recenti di squadre che non hannoottenuto la licenza Uefa in primo grado (Espanyol, Lazio e Udinese per citarequalche esempio) per poi rimediare nei ricorsi.

Che la situazione sia delicata è palese, che vi siano graviresponsabilità pure, ma suonare le campane a morto è prematuro. Inoltre, standoad argomentazioni che circolano sui media, non sarebbe affatto automatico che qualsiasicontro ricorso sia accolto prescindendo sempre e comunque dal merito dellaquestione. Forse le sirene mediatiche sono all’erta perché, nell'anno di Expo,si cerca di spingere per la partecipazione europea dell’Inter.

I nerazzurri sono a due gare dalla fine i più indiziati di ripescaggio; piùdi quella Sampdoria (che lascia Corte Lambruschini) che lo scorso anno hascontato un punto di penalizzazione per aver patteggiato unillecito sportivo perpetrato nel corso della stagione 2010/2011 (Bari-Samp) eper cui Stefano Guberti sta (da solo) scontando la pena.

Ma cosa c’entra tutto questo? Secondo una norma Uefariportata in un articolo del 6 giugno 2014 dal sito “calcioturco.com” (eripescata per l’occasione dal Muro dei Grifoni) le squadre che hanno subitocondanne del genere dal 27 aprile 2007 non possono più essere ammesse (neppure se qualificate sul campo) allecoppe. Con tale motivazione due formazioni turchefurono estromesse dalla competizione a seguito di uno scandalo arbitrale diproporzioni devastanti, sempre nel 2010/2011.

La decisione fu poi confermata innome, come riportava il comunicato Uefa dell’epoca, della “tolleranza zero”verso chi trucca le partite.

Forse la Figc non si è accorta di questa norma, dal momentoche la società di Massimo Ferrero ha ricevuto il regolare nulla osta. ABogliasco d’altronde splende sempre il sole ed è chiaramente “tutto a posto”.