"Questa partita mi ha fatto capire che noi quest'anno vinceremo lo scudetto." Sono queste le famosi parole che Rudi Garcia pronunciò dopo la partita delle polemiche tra Juventus e Roma del 5 ottobre. La frase accese i tifosi romanisti, ma dopo pochi mesi si è trasformata in un clamoroso autogol e in oggetto di ironia da parte delle altre tifoserie, bianconera in primis.

Sempre in quella partita, il francese mimò il gesto del violino dopo il rigore fischiato a favore della Juve dopo il fallo di mano di Maicon. Gesto che Carlitos Tevez ha ripreso per festeggiare il gol del momentaneo 2-1 durante Juventus-Fiorentina, lanciando una provocazione al tecnico della Roma.

In realtà l'argentino aveva lanciato la provocazione già prima del fischio d'inizio, quando ai microfoni di Mediaset Premium ha risposto alle domande dei giornalisti nel pre-gara:"La Fiorentina è una bella squadra e sarà una partita aperta. Ad inizio anno, si parlava di Roma e Napoli come squadre candidate allo scudetto, mentre adesso a noi mancano solo quattro punti per la vittoria matematica."

Un chiaro riferimento ai pronostici di inizio stagione dove molti vedevano la Juve dietro Roma e Napoli dopo le dimissioni di Antonio Conte e alle dichiarazioni di inizio anno di De Laurentiis e di Garcia appunto. Tevez si è così levato un sassolino dalla scarpa dopo aver risposto sul campo con prestazioni di assoluto livello.

Nel frattempo, grazie alla vittoria contro la Fiorentina, la Juventus ha battuto l'Inter della gestione Mancini-Mourinho. Infatti i bianconeri hanno superato il record di punti in totalizzati in quattro stagioni: i nerazzurri si sono fermati a 348 punti, mentre i bianconeri ne hanno totalizzati già 349, 352 con la vittoria contro la Samp che ha consegnato ai bianconeri il quarto scudetto consecutivo.

Escludendo la partita contro i doriani, i bianconeri hanno totalizzato 106 vittorie, 31 pareggi e solo 10 sconfitte. Il merito di tale record va ovviamente diviso tra Conte, autore di un campionato da imbattuto e dell'ultimo con 102 punti, e Allegri, chiamato ad un compito tutt'altro che facile e capace di continuare (e addirittura migliorare) il percorso solcato nelle precedenti stagioni.