Dopo undici anni lo Stadio San Paolo di Napoli si prepara ad accogliere nuovamente i concerti. Già perché con l'avvento alla guida della società di Aurelio De Laurentiis, è stato vietato ogni evento nello stadio al fine di non rovinare il manto erboso. L'ultimo concerto era stato quello di Vasco Rossi, nel 2004. E sarà proprio il rocker di Zocca a riaprire le danze, il prossimo tre luglio in occasione del Vasco Live Kom 015. Mentre il ventisei luglio sarà la volta di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Insomma, un ritorno ai live col botto. Del resto, quello di avere un grande stadio precluso ai concerti era un'anomalia tutta partenopea, visto che altrove si svolgono tranquillamente.

Ma questo gradito ritorno ha generato non poche polemiche tra il club e il Comune di Napoli, giacché il primo non avrebbe voluto questa scelta, minacciando anche di svolgere le prime amichevoli estive altrove. Una polemica tra le due parti che è solo un'appendice di una lunga scia relativa alla realizzazione di un nuovo impianto. Ma il concerto di venerdì ha acceso un'altra polemica, sempre con il Napoli ma questa volta contro lo staff di Vasco. Cosa è successo?

Manto erboso rovinato

Come riporta Il Corriere della sera, la polemica si è innescata dopo la posa dei primi pannelli di alluminio che hanno già rovinato il manto erboso della struttura. Il Napoli ha così pubblicato le foto su Twitter, scrivendo in modo polemico: «Ecco come si presenta il manto erboso del San Paolo dopo la messa in opera dei primi pannelli utilizzati per il concerto di Vasco Rossi».

Poi in una nota più lunga ha affermato che è 'necessario fare chiarezza sull'organizzazione dei concerti al San Paolo, su come il Comune stia gestendo questa vicenda e sul perché questa gestione provochi molta preoccupazione'. Precisa che il Napoli 'vuole avere a disposizione un campo di calcio perfetto'. E a tal fine 'presentò al Capo Gabinetto del Sindaco Attilio Auricchio e al Sindaco Luigi De Magistris, una serie di indicazioni precauzionali indispensabili per limitare i possibili danni che uno o più concerti avrebbero arrecato al terreno di gioco'.

Aveva anche richiesto che 'venissero prenotate entro il 28 maggio una quantità sufficiente di zolle' come quelle presenti nello Stadio, al fine di mantenere il manto erboso invariato. Poi accusa il Comune del fatto che non sia stato fornito alcun dettaglio su come sarebbero stati organizzati gli eventi e di non aver provveduto all'acquisto delle suddette zolle.

Conclude poi polemicamente col fatto che il Comune sarà ritenuto l'unico responsabile dei danni al campo. La conseguenza finale, lascia intendere la società, è che a rischio sia anche la prima giornata di campionato.

Dunque la diatriba è appena cominciata. Intanto, come risponderà lo staff di Vasco alle accuse del Napoli? Forse, come intitola una delle più belle e famose canzoni del Blasco, 'Senza parole'.