Sono sempre di più i calciatori che scelgono di trasferirsi negli USAed in Cina attirati da stipendi faraonici e da una minor pressione agonistica, paesi il calcio riscuote sempre più consensi ed il numero di appassionati cresce di anno in anno. I club cavalcano questo trend investendo nell'ingaggio di top player che attirano sempre più tifosi a questo sport, alimentando un circolo virtuoso di cui beneficia tutto il movimento calcistico.

Negli ultimi anni sono stati tantissimi anche i calciatori italiani che hanno scelto di emigrare in questi paesi: l'ultimo è statoAndrea Pirloche, dopo la finale di Champions League 2015con la Juve (persa contro il Barcellona), ha scelto di stabilirsi a New York per terminare la sua carriera giocando nella MLS (Major League Soccer).

Prima di lui, gli italiani Corradi, Di Vaio e Nesta, hanno fatto la stessa scelta approdando nelle fila del Montreal Impact, squadra canadese iscritta alla MLS che con l'arrivo dei nostri campioni ha saputo trovare una storica finale nella Champions League del Nord America, persa contro i messicani di America.

Un'opportunità non solo per chi è in procinto di appendere le scarpette al chiodo

Non tutti scelgono di trasferirsi in questi paesi a fine carriera: è il caso di Sebastian Giovinco che agli inizi del 2015, nel pieno della sua carriera, ha scelto di legarsi per cinque anni al Toronto con un contratto faraonico di 6,5 milioni di euro all'anno. Caso analogo è quello del calciatore africano Asamoah Gyan, eletto nel 2010 miglior calciatore africano (quando militava nelle fila del Sunderland) che nel 2011 ha deciso di trasferirsi all' Al-Ain, squadra più titolata degli Emirati Arabi Uniti, firmando un contratto cinque volte maggiore di quello percepito in Premier League.

Le ottime prestazioni ed i tre titoli di capocannoniere del campionato vinti da Gyan hanno attirato l'attenzione dello Shanghai SIPG che ha portato il ghanese in Cina con un contratto di ben 16 milioni di euro a stagione. Non sempre però l'adattamento a queste nuove realtà è facile. Non mancano infatti i casi di ripensamento come il nostro Alessandro Diamanti, che dopo una breve esperienza in Cina nello Guangzhou Evergrande è ritornato a Firenze.