Il Professor Franco Scoglio era solito dividere idealmente i campionati in mini cicli da quattro partite. Così facendo l’amato ex tecnico del Genoa era solito tastare il polso delle sue squadre, per un metodo di valutazione che può essere utilizzato anche oggi con una bozza di previsione sull’immediato futuro. Che campionato farà il Genoa? Ancora poche settimane e, forse, lo sapremo.

Un mini ciclo da sfruttare per la svolta in campionato

Fino a oggi il Genoa ha disputato sette gare su dodici lontano dal Ferraris. Come noto, dieci dei 13 punti conquistati dal Grifone sono arrivati in casa (tre vinte, pari col Napoli e una persa) mentre fuori sono arrivati appena tre pareggi e quattro sconfitte.

Le prime dodici giornate hanno quindi evidenziato una sproporzione che, ancorché minima, ha penalizzato il Genoa ‘casalingo’ di quest’anno ma la situazione può presto evolversi. Il prossimo ciclo, infatti, vedrà il Grifone affrontare tre gare interne su quattro: si comincia col Sassuolo al Ferraris, poi sarà la volta del Carpi per la 14esima giornata, quella che sancirà il riequilibrio fra gare in casa e in trasferta. Dopo Carpi e Sassuolo sarà il momento di tornare a viaggiare, direzione Milano, per sfidare l’Inter prima di concludere il mini ciclo al Ferraris con il Bologna. Fermo restando che ogni tifoso vorrebbe vincere sempre e che fare tabelle è spesso foriero di grandi sviste, possiamo limitarci a dire che almeno otto o nove punti sono alla portata dei liguri, cifra in grado di far prendere al torneo del Genoa una piega più che tranquilla.

L’attacco sarà sempre di più il punto di forza del Genoa

Gasperini avrà il suo da fare nelle due settimane che precedono la sfida col Sassuolo, in un momento in cui non ci si possono concedere altre distrazioni. La difesa resta il punto dolente, non tanto per quanto riguarda la solidità del reparto con palla in movimento, quanto sull’annosa questione delle palle ferme.

Anche Gasperini, ieri a Frosinone nel post gara, ha ricordato quanto sia ‘strutturalmente’ deficitaria la retroguardia genoana schierata, sugli spioventi da punizione o corner.

In mezzo si attende il recupero di Dzemaili e un ritorno ai suoi livelli di Rincon, mentre è preoccupante l’involuzione di Tino Costa. Una chance a Tachtsidis forse andrebbe data, se non alla ripresa, quanto meno nella sfida contro il Carpi se l’argentino ripetesse le ultime, scialbe, prestazioni.

L’attacco, dopo tanti patemi, può ora essere il punto di forza di una squadra che può contare su due bocche da fuoco, schierabili anche assieme: Pavoletti e Gakpè hanno ormai superato ogni perplessità e il primo si candida sempre più a una maglia azzurra, nonostante il C.T. Conte continui a virare su altri attaccanti. L’exploit di Lazovic, la conferma di Perotti e due come Pandev e Capel in rampa di lancio (più Bruno Gomes a gennaio) consentiranno a Gasperini di provare più soluzioni, tutte congeniali alle sue idee. Discorso a parte per il nazionale Perin, portiere sempre fondamentale e per giocatori come Laxalt, più che mai novello Marco Rossi, Ansaldi e Diogo Figueiras, gli ultimi due in costante miglioramento.

La classifica dice ancora che il Grifone deve guardarsi le spalle ma, eccetto che per l’Inter a Milano, il calendario spesso invocato come nemico mette in condizione i liguri di essere artefici del proprio destino. Questo almeno arbitri, ‘agguati’ e sfortuna permettendo e al netto delle abilità altrui, semplicemente giocando da Genoa a partire dal prossimo mini ciclo.