"Piango per mio padre, morto quando avevo 15 anni. Ha lottato tanto tempo contro un tumore al pancreas ma è stato inutile". Paulo Dybala, eroe juventino, fautore dell'ultima vittoria dei bianconeri in campionato sulla Roma e promessa del calcio mondiale, si mette a nudo, ricordando il padre Adolfo morto per una brutta malattia quanto l'attaccante della Juventus aveva solo 15 anni. Dybala racconta che è stato proprio il padre a infondergli quella forza e volontà d'animo per continuare sulla strada del calcio nonostante difficoltà e avversità.

Mio padre aveva un sogno...

"Mio padre aveva un sogno: che uno almeno dei suoi figli diventasse calciatore". Lo racconta il ventiduenne argentino a Sportweek. Il sogno si avvera grazie al più piccolo dei fratelli, Paulo, anche se il padre non riesce a gioire di quella felicità a causa della morte prematura. "Non c'è riuscito Gustavo - spiega Paulo Dybala - il maggiore e neanche Mariano, che tutti dicono fosse più forte di me ma che è stato vinto dalla nostalgia di casa. Perciò io dovevo farcela: per onorare la memoria di papà ed esaudire il suo desiderio". Un legame indissolubile quello che legava padre e figlio accomunati dalla grande passione per il calcio. Il padre lo accompagnava ogni giorno agli allenamenti: un'ora di macchina da Laguna Larga a Cordoba.

"Per proteggermi non mi dicevano tutto - ha raccontato Dybala - io speravo che guarisse. Oggi lo sogno e mi risveglio tra le lacrime".

I miei gol li dedico a lui...

Alla morte del padre ungiovanissimo Paulo decide di ritornare a casa. Gioca per sei mesi con la squadra del suo paese. Poi però rientra all'Istituto a Cordoba. Ma non c'era più nessuno che poteva portarlo avanti ed indietro dall'allenamento,e così si trasferì nella pensione della squadra."Non fu facile - ricorda Paulo Dybala - ero rimasto orfano da poco e avevo la famiglia lontano: mi chiudevo in bagno a piangere, ma non ho mollato.E oggi so che papà è orgoglioso di me: i miei gol li dedico a lui".Dalla squadra del piccolo paesino di Laguna Larga a quella dell'Istituto Atletico Central di Cordoba per poi passare al Palermo ed infine alla Juventus come erede di Carlos Tevez , ciliegina sulla torta la convocazione nella nazionale argentina, e si Paulo Dybala, al centro anche di tante richieste di mercato , l'ha proprio mantenuta quella promessa fatta alpadre.