10 vittorie di fila non sono bastate alla Juventus per ritenersi sazia di vittorie. Anche nei quarti di finale di Coppa Italia la Vecchia Signora mette in mostra tutta la sua voglia di vincere e in una partita molto offensiva e con diverse occasioni anche sprecate, riesce a battere la Lazio di misura con gol dell’ex di Stephan Lichtsteiner.

Juve bis, ma sempre Juve

Per la Coppa Italia Allegri sceglie una Juve quasi inedita, ma neanche troppo, Neto prende il posto di Buffon, Caceres quello di Barzagli, Sturaro viene inserito al posto di Khedira,e Lichtsteiner eAlex Sandro hanno invece il compito difar faville sulle fasce.

Morata-Zaza è la coppia d'attacco prescelta: il giovane materano ha grinta e voglia di fare e lo dimostra la foga agonistica con cui si lancia su ogni pallone. Morata si muove molto, ma ancora non ha fortuna sotto porta.

Neto inoperoso, Lazio poco pervenuta

Neto, tra i pali, potrebbe andare anche a prendersi un caffè, tanto poco è impegnato dalle offensive laziali, sporadiche e confuse, Berisha invece deve superarsi su Zaza, e successivamente anche su Mandzukic e Dybala, subentrati al duo d’attacco titolare della serata. Nulla può invece il numero uno laziale al minuto ’66 sul tiro potente di Zaza, bloccato solo dal palo, sulla cui ribattuta si fionda come un falco Stephan Lichtsteiner a fare un dispetto, da ex di turno, alle aquile.

L’uno a zero è servito, con l’aiuto anche della goal line technology che ha riscontrato l’effettiva entrata in rete del pallone.

Juve in semifinale di Coppa Italia contro l’Inter

Il risultato potrebbe essere anche più rotondo, ma complici le imprecisioni e la sfortuna, il secondo gol non arriva, poco importa, basta il risultato di misura per consentire ai bianconeri di superare il turno e continuare a difendere il trofeo conquistato a maggio 2015.

Nel doppio turno di semifinale l’avversario sarà l’Inter in un derby d’Italia che non intende finire mai. Domenica invece allo Stadium arriverà la Roma e di certo sarà tutta un’altra partita rispetto al caldo e disastroso match di fine agosto, quando il genio di Dybala e la fisicità di Mandzukic erano ancora una realtà indivenire.