E' stata una riunione molto tesa quella svolta in Lega calcio per decidere sulla ripartizione dei diritti tv per i tre anni che vanno dal 2015 al 2018. Bocciata la proposta formulata dalle 6 squadre big del campionato, con solo 6 voti favorevoli e 13 contrari con il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha deciso di astenersi dal voto.

La proposta delle squadre cosiddette medio-piccole ha ricevuto 13 voti favorevoli e 6 contrari (sempre con l'astensione di Lotito). La riunione ha vissuto momenti di tensione quando il presidente del Napoli, De Laurentiis ha espresso ad alta voce la propria opinione sul mancato accordo: 'Ci sono squadre alle quali basta rimanere in Serie A solo per un anno' ha esclamato il presidente della squadra partenopea, e tanto è bastato a fare scoppiare una gazzarra con il presidente del Genoa, Preziosi, che si è molto risentito per la frase espressa da De Laurentiis a tal punto da venire quasi alle mani.

I due presidenti si sono scambiati a lungo insulti, e solo l'intervento degli altri presenti ha evitato che uno scontro verbale si trasformasse in una vera e propria rissa.

Al termine della riunione, il presidente Galliani ha parlato con i cronisti, rivelando che tutto è rinviato a venerdi prossimo, nella speranza che si possa trovare una fumata bianca, mentre è stato deciso l'ultimo venerdi di febbraio come termine ultimo per trovare l'intesa definitiva sulla ripartizione dei diritti tv per i prossimi tre anni.

Ecco come dovranno essere ripartiti i diritti tv della serie A

L'importo che dovrà essere diviso tra le 20 squadre della massima serie si aggira attorno al miliardo di euro. La pietra della discordia sulla ripartizione dei fondi è la cosiddetta quota paracadute che ammonta a circa 30 milioni di euro e che spetterebbe ai tre club che retrocederanno.

Le squadre di serie A, nel prossimo triennio, si spartiranno circa 100 milioni di euro in più rispetto agli anni passati, secondo quanto già previsto dalla Legge Melandri. Secondo la stessa legge, il 40% della quota totale dovrà essere ripartita in modo uguale, mentre il 30% sulla base dei risultati conseguiti dalle squadre e il rimanente 30% sulla base del bacino di utenza dei club. Quella sui diritti tv della serie A, si preannuncia una lotta quantomai accesa, e la fumata bianca sembra essere quantomai lontana.